Aluatta: Foolish Game

Intramontabile sequenza di suoni in Foolish Game dei genovesi Aluatta, una fascia sonora che stringe la memoria e le giunture muscolari in un paradisiaco rigurgito Seventies sulle orme del funk-rock

Aluatta

Foolish Game

(Autoproduzione)

funk, rock, blues

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ALUATTA-foolish gameLa politica sonora di questa formazione genovese, gli Aluatta, merita davvero anche una piccola attenzione d’orecchi in più, dal momento che giunture e masse muscolari sono prese d’assalto automaticamente dal moto perpetuo di funky, shuffle, tempi sincopati e rock dal forte sapore vintage compressi in Foolish Game, un variopinto jukebox di stimoli Seventies di dieci tracce che fa ballare e ricordare ritmi e gioventù passate; nulla che faccia muovere novità o esperienze sensoriali del terzo tipo, solamente una calda successione di suoni eterni che tornano a galla in un piacere illimitato.

Disco entertainements come direbbero gli americani, infatti quello che gira nella tracklist è puro godimento, lontani Grand Funk Railroad, Jeff Beck, Jeff Healy, Faces, colori neri e capelli arruffati, zeppe multicolor e jeans a zampa d’elefante fanno l’integralità di un ascolto in un perfetto coniugato di chitarre e bassi inconfondibilmente “acid”, un’aria ineccepibile dal verso dei vissuti e delle distanze stilistiche che fanno riferimento incorruttibile per migliaia di futuri prossimi.

Gli Aluatta sanno darci dentro con professionalità, sono un “collettivo” che seguita a scommettere col pantheon della grande musica, e la cosa gli riesce a meraviglia, affezionati come sono all’estetica delle estetiche sonore, tutte cose che riproducono al pari di un rigurgito paradisiaco di monumentalità incontrastabili.

Possiamo dire una straordinaria performance, una eleganza elettrica d’antan che sventola una propria e piccola immensità armonica clamorosa; potremmo centellinare per voi brano per brano, ma preferiamo lasciare alla scoperta questa sequenza di beatitudine sonante, da una parte per farvi gioire dentro con dei sapori ritrovati, dall’altra per farvi invadere da una registrazione di stoffa lussuosa e di arte trasmissiva.

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Max Sannella
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