A Tea With Alice: Lotux EP

Prima uscita discografica degli A Tea With Alice con Lotux, un Ep di quattro brani che partendo dal trip-hop abbraccia numerosi sentieri elettronici

A Tea With Alice

Lotux EP

(Autoproduzione)

trip-hop, elettronica

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A Tea With Alice- Lotux EPPrendendo il nome dal famosissimo romanzo di Lewis Carroll, gli A Tea With Alice hanno dato vita ad un progetto che in qualche modo sembra riprendere le allucinazioni di Alice e trasportarle in un contesto elettronico dove alle sonorità trip-hop sono mescolate influenze dub e ambient.

Il gruppo barese esordisce nel 2010 con Black Snow, brano registrato e condiviso su youtube che si ispira alle oscure trame di uno dei grandi del trip-hop, Tricky. Dall’iniziale formazione composta da tre elementi, negli anni successivi si uniscono altri quattro musicisti che influenzano in maniera profonda il sound, spingendolo verso derive ambient, dubstep e post-rock.

Dopo un altro cambio di formazione, gli A Tea With Alice sono tutt’ora un gruppo che compone solo usando l’elettronica, non potendo contare su basso e chitarra. Le loro composizioni sono perciò basate su percussioni elettroniche, voci e synth, come dimostra il loro primo EP uscito quest’anno dal titolo Lotux, contenete quattro brani.

Si parte dall’evanescente Lotux, che con la voce paradisiaca di Cecilia Petti spicca il volo verso lidi irraggiungibili. Il suono è stratificato, complici i campionamenti e le percussioni, nonché le tastiere che accompagnano il brano dall’inizio alla fine. L’impressione è che il punto debole è proprio la scelta di infarcire il pezzo con ogni mezzo a disposizione, tagliando le ali alla musica stessa.

Viaje viaggia inizialmente su binari cosmici, salvo poi ripiegare in un rap che sembra uscito da un album dei 99 Posse. Il brano alterna parti cantate in spagnolo con altre in italiano (a differenza degli altri che sono cantati tutti in inglese).

Si prosegue con le placide derive ambient di 384403, dove il paesaggio è immerso nella natura, nonostante gli inserti elettronici. E’ sicuramente la traccia più riuscita dell’EP: voci non invasive, elettronica non troppo artificiosa, e sapiente stratificazione di suoni e campionamenti vari.

Chiude Safe, che si muove tra dub, dance e trip-hop, ma i risultati non sono brillanti come per il brano precedente.

L’Ep Lotux non mette ben in mostra le qualità del gruppo barese, che azzecca solo uno dei quattro pezzi. I testi sono tutto fuorché interessanti. Restiamo quindi in attesa dell’esordio su album, vera prova del nove per gli A Tea With Alice.

 

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