Subsonica: recensione concerto (Milano, 19 settembre 2015)

Con la data milanese si chiude la seconda parte del “Una nave in una foresta” tour dei Subsonica. Ancora una volta la band torinese attestarsi saldamente nelle prime posizioni della classifica dei gruppi di riferimento della scena italiana

Subsonica

Milano, Estathé Market Sound, 19 settembre 2015

live report

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Guarda la cover dei Subsonica di I See You Baby (Groove Armada)

Seguo i Subsonica ormai da parecchi anni: li ho visti calcare i palchi dei piccoli club e riempire i palazzetti alla stregua dei grandi gruppi stranieri. Li ho visti evolversi, sperimentare, uscire dai binari percorsi con successo per essere fedeli al loro concetto di musica. Una sola cosa è rimasta immutata: l’affetto del pubblico, sia dei fans storici che dei nuovi adepti. Si muovono in massa e li seguono, data dopo data; conoscono le scalette e gli intercalari di Samuel a memoria e non perdono una parola di una canzone (al contrario del buon S. U. Romano, ma quello ormai è il suo marchio di fabbrica). Non mi stupisco quindi nel vedere pieno anche lo spazio dell’Estathé market sound, festival che da maggio a ottobre, in contemporanea con l’Expo, sta scandendo le giornate e le nottate dei milanesi (e non solo) con eventi legati – immancabilmente – al cibo.

Il concerto inizia poco dopo le 22 con una scaletta diversa rispetto alla prima parte del tour che ha visto i Subsonica impegnati nella promozione dell’album di recente uscita. Questa seconda tranche della loro attività live lascia più spazio ai brani storici. E proprio a uno di questi, Colpo di pistola, è affidata l’apertura; col botto, direi, perché un inizio del genere lascia presagire un set parecchio movimentato. Si continua con Lazzaro e Attacca il panico, per poi dare vita a una sorta di mash up che è ormai diventata una peculiarità degli show del quintetto torinese: La glaciazione, Disco labirinto, Nuvole rapide, Nuova ossessione, Up patriots to arms – pezzo di Battiato ormai di adozione – si susseguono senza un attimo di tregua, per poi lasciarci riprendere fiato con due momenti più riflessivi, nelle atmosfere rarefatte de I cerchi degli alberi e Di domenica.

Rapido break e si ricomincia con Strade, un classico che ha accompagnato centinaia dei nostri viaggi; dopo Specchio è tempo del secondo mash up, scelto dal pubblico in versione più ‘sostenuta’ (anche se, per citare le parole di Samuel, “si limona meno”). Sebbene i Subsonica siano famosi anche per le loro ballads, è la loro versione dancefloor quella che ha maggiore appeal. Si attacca quindi con Veleno e poi spazio a Depre, Liberi tutti (con la parte che su disco fu di Daniele Silvestri cantata a gran voce dal parterre), Il diluvio, L’errore, l’ormai collaudata second version di Piombo, per concludere con la mitica Benzina Ogoshi (nata con il contributo degli allora Eclissati) che viene completata dall’incursione nel mondo CCCP di Io sto bene. È incredibile come questi ragazzi (e passatemi il termine) riescano a far loro brani di altri artisti e trasformarli in immancabili protagonisti dei loro live (penso, ad esempio, alla stessa Tu menti dei succitati CCCP).

Si avvicina la fine del concerto ed è tempo di Preso blu, a creare quell’atmosfera da countdown all’accensione delle luci che ha caratterizzato tante performance in passato. L’odore dà l’ultima sferzata di adrenalina prima di abbandonarsi alla versione acustica di Tutti i miei sbagli che, per quanto splendida, non soppianterà mai quella originale nei nostri cuori. Forse perché ha sempre rappresentato il momento di dare tutto, quello di spendere le ultime energie rimaste prima di rituffarsi nella quotidianità. E questa sua veste elegante la priva di quella foga che per anni ci ha mandati a casa soddisfatti e appagati.

Sul palco i Subsonica danno il meglio di loro: cercano il contatto con i fans per leggere sul loro viso cenni di approvazione, lasciandosi trascinare dal groove che si crea nel mosh pit. Forse l’età li avrà resi meno scatenati, così com’è successo a noi dall’altra parte della transenna, ma non ha di certo cambiato la loro urgenza di fare musica, e di farlo alle loro condizioni. Proprio così, come piace a noi.

In chiusura, un piccolo mistero: il cartellone “Club tour” sventolato da Ninja e con il quale la band si è fatta fotografare sul palco a fine spettacolo. Enigma svelato proprio in questi giorni, con la data del 12 dicembre a Livorno e quelle del 14 e 15 al Teatro della Concordia di Venaria. Nessun altro dettaglio, per ora. Ma, per non saper né leggere, né scrivere, io non ho intenzione di lasciarmela scappare.

subsonica-recensione-concerto-milano-2015

Setlist:

  • Colpo di pistola
  • Lazzaro
  • Attacca il panico
  • La glaciazione
  • Disco labirinto
  • Nuvole rapide
  • Nuova ossessione
  • Up patriots to arms
  • I cerchi degli alberi
  • Di domenica
  • Strade
  • Specchio
  • Depre
  • Liberi tutti
  • Il diluvio
  • L’errore
  • Piombo
  • Benzina Ogoshi (Io sto bene)
  • Preso blu
  • L’odore
  • Tutti i miei sbagli

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