Penelope sulla Luna: Enjoy The Little Things

A tre anni dal disco d’esordio, tornano le cosmiche evoluzioni strumentali del quartetto ferrarese. Enjoy The Little Things è una fiammata anticipatrice del nuovo disco che verrà, pock rock vigoroso e derivativo, venato da sintetiche inquietudini

Penelope sulla Luna

Enjoy The Little Things

(Ep, I Dischi del Minollo)

post rock

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penelope-sulla-luna-enjoy-the-little-thingsGodere delle piccole cose. Questo è il messaggio che dall’accogliente approdo spaziale Penelope sulla Luna invia all’umanità sulla Terra. A tre anni dal disco d’esordio, ed in anticipo di qualche mese sul secondo lavoro di lungo formato atteso per la prossima primavera, la band ferrarese prova dunque a stimolarci l’appetito con questa sorta di antipasto di ciò che verrà.

Quattro brani, poco più di un quarto d’ora di rock post qualcosa vigoroso ed espressamente derivativo (Mogwai, God is an Astronaut, 65 days of static le scuole di riferimento), venato da sintetiche inquietudini ed orecchiabili melodie. Tra preludi di tempeste, fiocchi di neve pesanti come palle di cannone, ninna nanne riconciliatorie ed istinti omicidi da tenere a bada, suona diretto e potente Enjoy The Little Things, grazie anche alla registrazione in presa diretta effettuata da Enrico Baraldi presso l’Igloo Audio Factory di Correggio, già base operativa dei nostrani Giardini di Mirò.

Fatte proprie le gustose premesse, la sensazione che il pasto che ci attende nei prossimi mesi possa essere di buon livello è viva e palpitante. Allo stesso tempo, però, non possiamo non avvertire anche il rischio che, assaggiati questi stuzzichini, tutto il resto sia in effetti superfluo, ennesima variante di una pietanza (riscaldata) di cui ci sentiamo già abbondantemente sazi.

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Ivan Masciovecchio
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