Paul Banks: Banks

Paul Banks con l'omonimo album Banks, porta la solita ventata di indie wave alternativo made in New York. Per gli amanti delle sonorità degli Interpol

Paul Banks

Banks

(Cd, Matador)

indie wave, alternative

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recensione Paul Banks- BanksNell’anno del decimo anniversario dall’uscita di Turn On The Bright Lights, album d’esordio degli Interpol, ecco giungere il nuovo lavoro solista del leader Paul Banks, intitolato semplicemente Banks.

Dopo un primo album sotto lo pseudonimo Julian Plenti datato 2009, seguito dall’ep uscito a fine giugno 2012 intitolato Julian Plenti Lives contenente 5 brani di cui uno anche in questo album, il leader degli Interpol ritorna con un nuovo lavoro omonimo che segue le orme dei precedenti.

In apertura ecco The Base, caratterizzato da una melodia ammaliante e dal tipico timbro vocale di Banks, brano che non si distacca dai vecchi lavori ma si conferma un’ottima scelta come primo estratto dall’album.

Tipicamente in Interpol Style, la seguente Over My Shoulder, brano piacevole ma sicuramente non memorabile.

Con Arise, Awake cambiano le cose; le atmosfere si rilassano e portano il brano vagamente in direzione dream, rendendo il tutto interessante ma purtroppo non eclatante.

Young Again rientra sui binari standard degli ultimi Interpol e lascia poi spazio a Lisbon, piacevole digressione strumentale semi-tropicalista.

Già dalle prime note di I’ll Sue You, si capisce che si ritorna negli standard e con Paid For That, nonostante una struttura del brano più complessa del solito, si ha la conferma del fatto che il sound migliore di Banks è quello da sempre proposto, quello nel quale sembra più a suo agio.

Another Chance sembra tratta da una soundtrack andalusa, e se di primo impatto non lega col resto dell’album, nel complesso non stona neppure in quanto appare un tentativo di unire le sonorità attuali di Banks all’esperienza ed agli influssi dell’infanzia trascorsa a Madrid, città ricordata anche in un brano del precedente Julian Plenti Is Skyscraper.

La chiusura è affidata a due tipici pezzi: la tirata No Mistakes e Summertime Is Coming, brano bellissimo, già presente nell’ep estivo.

Un album non particolarmente innovativo ed originale, ma nel complesso molto gradevole per gli amanti della band di New York e di Paul Banks.

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Fabio Busi
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