Matteo Fiorino: Fosforo

Fosforo, un disco di luci e ombre nel quale Matteo Fiorino chiede all’arte, insieme al sarcasmo (anche se a oggi meno marcato), di salvarci dal declino dell’umanità

Matteo Fiorino

Fosforo

(Phonarchia Dischi)

canzone d’autore

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recensione Matteo Fiorino- Fosforo

A tre anni dal disco d’esordio, Il masochismo provoca dipendenza, Matteo Fiorino, cantautore e musicista spezzino dà alle stampe Fosforo, un viaggio tra luoghi reali e stati della mente, dove temi come l’amore, l’amicizia e la morte accompagnano l’ascoltatore come un viaggiatore in balia delle onde alla scoperta dei mari.

Abbandonata l’ironia vernacolare e le sonorità folk ’70 della prima release, in Fosforo il produttore Nicola Baronte cerca di dare a queste nove trace un respiro internazionale, con accenni di psichedelia, progressive, jazz ed elettronica. Un’elettronica vintage che si rifà a Battiato, come vintage è anche il cantautorato di questo artista, che ricorda Lucio Dalla e Ivan Graziani, pur restando consapevole della propria contemporaneità, incarnata qui dalla collaborazione con IOSONOUNCANE (Madrigale).

Un album che, proprio come fiammiferi ed esplosivi, contiene tracce di fosforo. Fosforo che così illumina la via, i lati oscuri di ognuno di noi, le storie di un’umanità alla deriva. In un continuo errare tra posti, generi e parole, Matteo Fiorino porta in scena un modo di scrivere e di fare musica che sembrava ormai solo relegato alla memoria storica della nostra tradizione.

 

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Simona Fusetta
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