Le porte non aperte: Golem

Con Golem, la band toscana Le porte non aperte ci riporta al periodo d’oro del progressive sinfonico italiano

Le porte non aperte

Golem

(CD, MaRaCash Record)

progressive

[starrevie]

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le-porte-non-aperte-golemGolem è il disco d’esordio della band toscana Le porte non aperte, un’interessante collettivo di musicisti che si ispirano al periodo d’oro della musica progressiva italiana, quella dei primi anni ’70 che annoverava band ispiratissime come Premiata Forneria Marconi, Banco del Mutuo Soccorso e Museo Rosenbach tanto per citarne qualcuna.

Il sound che sprigionano è puro progressive sinfonico, con larghissimo uso di tastiere ed atmosfere oniriche (ottimo l’apporto del tastierista Filippo Mattioli), momenti ed attimi che sembrano aver fermato l’orologio del tempo a quel periodo.

Golem racconta il sogno di un uomo, padrone e conscio della propria esistenza e realtà, che lo portano a mettere in dubbio tutto ciò che aveva scelto e costruito nella sua esistenza. Un concept-album pensato e suonato come era in uso fare”una volta”.

Il re del niente è la prima traccia vera del disco dopo il Preludio, brano vivace con l’interpretazione quasi teatrale del cantante Sandro Parrinello, che dimostra di avere un personalissimo modo di cantare ed approcciare i brani.  Tenta di fare suo il personaggio, come se stesse recitando in un piccolo teatro di nicchia, ma con il pubblico attento a non perdersi una sola parola dei suoi lunghi monologhi.

Molte tastiere, molta sinfonia e ritmi sincopati, ma anche grandi assoli in Oceano – nel canto della sirena, lungo brano evocativo impreziosito dal lavoro del chitarrista Jacopo Fallai. Splendida e ben arrangiata anche la ballad Giardini di sabbia.

E’ un disco non di facile ascolto, che acquista bellezza se ascoltato per intero e non a singole tracce. Per essere la prova d’esordio è un buon inizio, ma consiglio l’ascolto a chi è già avvezzo a sonorità simili.

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