Kabikoff: Pietraia

Pietraia è il nuovo disco granitico dei Kabikoff, conosciuti già come Museo Kabikoff: la svolta di un hardcore tutto italiano

Kabikoff

Pietraia

crossover, hardcore

(Sinusite Records)


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Kabikoff-Pietraia-recensione-Se crossover significa già di per sé mescolanza di generi musicali, quello che i Kabikoff prendono dall’espansione massima di questo tipo di musica proveniente d’oltreoceano lo mettono in pratica in un prodotto ibrido che li porta a scrivere una nuova pagina della loro carriera. Si facevano chiamare Museo Kabikoff negli anni 2000 e a distanza di anni dall’ultimo disco pubblicato ritornano con un nome più corto e con un disco che vuole spaccare non solo metaforicamente tutto ciò che le onde sonore incontrano nel loro cammino: provate ad alzare al massimo il volume di Pietraia, qualche muro potrebbe anche venire giù.

La carica aggressiva che sprigiona l’hardcore punk dei nuovi Kabikoff è impressionante e con qualche controindicazione potrebbe non essere adatta per gli uditi più sensibili. Si parte con Tuonodicute e tra riff velocemente spiazzanti e una presenza incisiva della parte ritmica le nove tracce si susseguono in tutta la loro pesantezza (intesa nel senso heavy del termine americano ovviamente). Tuttavia nulla di eccessivamente impressionante colpisce l’orecchio se non appunto l’esasperata carica che in brani come Polpa raggiunge vertici altissimi.

Tra passaggi spigolosi e per questo difficili e mai banali, ad accompagnare le influenze metalcore americane un cantautorato italiano interpretato dalla graffiante voce di Kino Deregibus, che ricorda nell’insieme un alternative rock indipendente che sa di gruppi come Il teatro degli orrori, dalla cui scuola proviene anche il chitarrista Alberto Curri. Insieme ai due alla batteria troviamo Sergio Quagliarella e al basso William Nicastro. Pietraia uscirà per l’etichetta siciliana Sinusite records.

 

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