Jet Set Roger: In Compagnia Degli Umani

È tornato il saltimbanco del glam rock, Jet Set Roger. Chitarre anni Settanta, melodie anni Sessanta e, come al solito, tanta, tanta ironia

Jet Set Roger

In Compagnia Degli Umani

(Cd, Kandinsky Records)

rock

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Jet Set Roger- In Compagnia Degli UmaniJet Set Roger. Il nome sembra quello di un personaggio dei fumetti, magari un supereroe uscito dalla matita di qualche creativo di New York negli anni Trenta. Invece Jet Set Roger è un cantautore dei nostri giorni, ma con i supereroi eccentrici e colorati della Marvel Comics ha molte cose in comune.

Roger Rossini, vero nome dell’artista, è un cantautore atipico. Nato a Londra nel 1973, si è trasferito a Brescia, dove si è dedicato all’attività di musicista, collaborando con artisti del calibro di Andy Fumagalli (Bluvertigo),  Luca Urbani (Soerba), e il collettivo Wu Ming, per il quale ha composto il brano Manituana.

Arrivato al suo terzo  Cd full length, In Compagnia Degli Umani, Jet Set Roger ha affinato tutte le sue qualità espressive e musicali. Da saltimbanco glam dei Cd precedenti, è diventato ora un artista maturo e ricercato, che ha saputo creare attorno a sé un universo musicale, fatto di citazioni ben calibrate tra loro. Ma, nonostante questo, Jet Set Roger mantiene ancora negli occhi quel luccichio di lucida follia, che costituisce il suo indubbio punto di forza.

In Compagnia Degli Umani si richiama a due mondi musicali molto diversi: da un lato, la canzonetta italiana, orecchiabile e pulita, degli anni Sessanta, dall’altro il rock americano, sporco e duro, degli anni Settanta. Questi elementi così distanti vengono uniti in una sintesi unica grazie a una buona dose di ironia, arma segreta del supereroe Jet Set Roger.

Nella title track Jet Set Roger riesce ad unire i Baustelle, per il mood malinconico, i Beach Boys, per le armonizzazioni dei cori che compaiono nel finale, e Edoardo Vianello, per la modulazione ironica e retrò della voce. L’alternanza tra una chitarra sporca nel ritornello e una chitarra in pulito nella strofa riesce a rendere questi richiami musicali perfettamente equilibrati tra loro.

Con La Canzone dell’Estate, simile a una ballata  degli anni Sessanta, il registro musicale dell’album viene modulato su toni malinconici, senza perdere la consueta ironia. Rimaniamo ancora nelle atmosfere degli anni Sessanta con L’uomo con la lametta, un brano oscuro, languido, dalle tinte fumose e noir. Soltanto nel finale una voce dolce e naive e un arpeggio cristallino rendono l’atmosfera più luminosa.

Ucciditi o Crea porta l’ascoltatore direttamente negli anni Settanta, grazie a dei coretti glam rock, ripresi anche in Sono un burbero, impreziosito da una tastierino  che sembra rubata da un disco dei Doors. E se con Il Grande Dittatore le atmosfere diventano hard rock, con Guarda fuori si ritorna alle arie baustelliane malinconiche e vintage, arricchite da arrangiamenti ben curati, composti da chitarre epiche e riff espressivi e languidi.

In conclusione, Ti avvelenerò, contraddistinta da un  riff di tastiera degna di una canzone dei Goblin per un film di Dario Argento, e Arrivederci bella gente, bellissima grazie agli arrangiamenti gioiosi e ben calibrati e synth e chitarre perfettamente in armonia tra di loro.

È raro, nell’epoca della omogeneizzazione e del conformismo, trovare un artista atipico come lui. Che Jet Set Roger fosse un personaggio, lo si era capito fin dal suo esordio sulle scene. Eccentrico, con quell’aria stralunata e quel ghigno beffardo. Con il suo ultimo Cd, Roger Rossini dimostra di essere anche un musicista completo. In Compagnia Degli Umani è ad oggi la sua prova migliore. Ma noi attendiamo ancora il supereroe strampalato Jet Set Roger al varco, in attesa di altre straordinarie avventure.

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Sofia Marelli
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