Gang: Gang e i suoi fratelli

Tanti artisti per omaggiare una delle più longeve folk band italiane, i Gang. Politica, fisarmoniche e chitarre distorte e il gioco è fatto

Gang

Gang e i suoi fratelli

(Cd, Latlantide)

folk, rock

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Gang-e-i-suoi-fratelliUn vecchio capanno  vicino a Macerata, una band simbolo del folk rock italiano, tanti musicisti dell’ambiente folk  e punk e il ricordo di un amico scomparso, anch’egli musicista. Questa è la storia che sta all’origine di Gang e i suoi fratelli, ultimo lavoro dei Gang, band marchigiana attiva sin dal 1984, capitanata dai due fratelli Severini, che il 23 ottobre 2010 si sono trovati a Villa Potenza insieme ad atre band per commemorare l’amico batterista Paolo Mozzicafreddo, scomparso nel 2006. In quell’occasione ciascuno degli artisti presenti ripropose un brano dei Gang, riarrangiato e reinterpretato secondo il proprio stile musicale. Gang e i suoi fratelli è la registrazione di quella colorata, danzereccia e commossa serata.

Dal repertorio scelto si evince l’impegno politico della band, come appare evidente in Socialdemocrazia, qui nella versione punk venata di blues di Fev. La stessa indole polemica e battagliera emerge anche con Fermiamoli suonata dai Guacamaya, e si trasforma in alta poesia con Io so di Pier Paolo Pasolini, recitato da Daniele Biacchesi. La forma poetica si ripropone anche con Ugo Capezzoni, che declama una sua poesia intitolata Il faro.

Paz, eseguita da Marco Sonaglia, è un classico rock duro e puro, pieno di malinconia, così come lo è Waiting For The Rain, di Mez Ratoblanco, increspato da chitarre ruvide e da una voce squarciata. Il Tempo In Cui Ci Si Innamora, reinterpretato da Elymania, conferisce all’album una nota di dolcezza eterea e misteriosa, mentre il folk forsennato e ancestrale di Rubble Beat di Nedd Ludd dona movimento e impeto al mood generale del disco.

Nella tracklist non mancano brani suonati dagli stessi Gang: Quando Gli Angeli Cantano, e la cover di I Fought The Law e di Bella Ciao, mettendo così in luce la triplice anima della band: quella poetica, quella punk e quella politica.

Gang e i suoi fratelli è un disco che incontrerà il gusto degli amanti del folk e del punk politicizzato, ma può essere apprezzato anche dai profani per i suoi testi  ruvidi e poetici. Nelle canzoni di protesta spesso accade che il messaggio del testo superi in importanza la musica; a volte, invece, accade, che parole e note si sposino perfettamente. E questo è il caso dei Gang.

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Sofia Marelli
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