Glamour Of The Kill: Savages

I Glamour Of The Kill escono con il loro secondo album Savages. Nel 2008 avevano ricevuto pagelle da primo della classe, ma oggi sembra che i ragazzi avrebbero potuto dare di più. Sta a voi promuoverli o bocciarli

Glamour Of The Kill

Savages

(CD, Steamhammer/SPV records)

post hardcore, pop punk

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Gli inglesi Glamour Of The Kill hanno iniziato la loro carriera nel 2008 (il gruppo si è formato nel 2007) con recensioni lusinghiere per l’EP di debutto  Through The Dark They March (Metal Hammer gli aveva dato un bel 10 su 10). Accomunati a gruppi come Bullet For My Valentine e Avenged Sevenfold, dovevano diventare i rappresentanti di una nuova generazione di rocker.

Oggi sono qui a parlarvi del loro secondo full length Savages.

Non sembra che i quattro ragazzi dello Yorkshire abbiano onorato le aspettative di gloria preventivate, anche se dimostrano d’avere energia e convinzione da vendere.

Non fraintendetemi: l’album parte con pezzi esplosivi, come Break e Second Chance, che presentano tutti gli elementi brillanti ed emblematici dei GOTK. Ci sono gli assoli, anche se ridimensionati nella versione anni ‘10, il buon lavoro delle due chitarre e la voce convinta quanto basta, sorretta da entusiaste parti corali.

Troviamo il ballatone Tears Of The Sun, che insieme ad altre parentesi emozionali dona il giusto respiro all’album. Ecco, forse è proprio questo che non va: il compito è stato fatto bene, ma manca la scintilla.

Come al solito dobbiamo pensare al target di riferimento, che di sicuro non sono io. Ma non credo si tratti di un problema generazionale. Ci sono mille modi per fare i giovani scavezzacollo sfrontati, meno stucchevoli e triti di questo.

 

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Dafne Perticarini
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