Dum Dum Girls: He Gets Me High

Ritorno sulle scene per le californiane Dum Dum Girls, che con Gets Me High riconfermano le caratteristiche del loro pop/rock indipendente, tipicamente Sub Pop

Dum Dum Girls

He Gets Me High

(CD, Sub Pop)

indie-pop, indie-rock

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dum-dum-girls-he-gets-me-highRitorno sulle scene per le californiane Dum Dum Girls, che, a distanza di un anno dal dall’album I Will Be, si fanno risentire con un breve ma piacevole EP, He Gets Me High, riconfermando le caratteristiche del loro pop/rock indipendente, tipicamente Sub Pop, e per certi versi vicino a The Cure, Vaselines, Ramones, Siouxsie and the Banshees, Jesus and Mary Chain e la grande Patti Smith.

Sono state definite garage, fuzz-punk, lo-fi rock, ma queste parole identificano solamente l’attitudine diretta e priva di sovrastrutture della loro musica, semplice e per certi versi grezza. Rock verace, umorale, e proposto con il necessario trasporto emotivo.
Protagonista assoluta rimane la voce della front-woman Dee-Dee (anche alla chitarra), seducente quanto graffiante rocker, che racconta storie di vita, di strada, di emozioni.
Questo nuovo, breve lavoro contiene tre inediti e una cover degli Smiths (altri numi tutelari), There is a light that never goes out.

Proprio lo scarto qualitativo fra la significatività di questa cover, resa per altro con l’adeguata intensità, e i loro brani autentici, dimostra come la band non sia ancora in possesso delle qualità per rappresentare una realtà musicale di una certa importanza.
Brani certo piacevoli, quelli delle Dum Dum Girls, ma che passano e vanno, senza stamparsi nella mente, senza essere ancora memorabili.

Il loro possesso e utilizzo della materia rock non è lacunoso, ma solamente convenzionale, e non ha, allo stato attuale, la forza dirompente delle formazioni prese a ispirazione e modello. Se il loro obiettivo è dunque proporre un semplice indie-rock di consumo, incidere, e poi andare in tour e divertirsi, Dee-Dee e le sue tre compagne ne avranno sicuramente modo, ma ulteriori pretese e ambizioni artistiche vanno invece ancora conquistate, attraverso un più profondo lavoro sulla propria identità e personalità musicale.

Troppo poco questo EP per stroncare ambizioni o incensare propositi. In attesa di un’opera più corposa, registriamo dunque solamente lo stato di forma di una band che di certo non ama stare con le mani in mano.


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