Perlè: Il blu e il nero

Rotondo e spigoloso, aspro e dolcissimo, rabbioso e pacificato. Il blu e il nero, debutto solista di Gianluigi Scamperle, in arte Perlè, è un disco bicefalo, inquieto e di contrastante bellezza

Perlé

Il blu e il nero

(Cd, La Rosa/Venus)

rock

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perleArtista eclettico e di lungo corso, dopo gli esordi in diversi gruppi della scena dark e new wave (Bête Noire e Konya Dance) e, soprattutto, crossover (Kasanova), Gianluigi Perlè Scamperle gioca la carta solista dando alle stampe un album vibrante di sano, energico ed italico rock.

Il blu e il nero si presenta con un’anima ambivalente fin dal titolo, una duplicità di fondo che pervade quasi tutte le tredici tracce, caratterizzate da un’alternanza di melodie innocue e pacificanti con esplosioni soniche figlie del miglior cantautorato rock italiano degli ultimi anni (Afterhours in primis, ma anche Marlene Kuntz, Marco Parente).

Prodotto con la collaborazione di personaggi del calibro di John Parish e John Agnello (P.J. Harvey, Bob Dylan, Patty Smith, Sonic Youth), i quali donano al progetto un sound straordinariamente scarnificato e rigoroso, altro punto di forza dell’album è rappresentato dalla voce malleabile dello stesso Perlè, graffiante e lancinante nei suoi momenti di disperazione, languida e liquida quando è la dolcezza a prendere il sopravvento.

In definitiva, un debutto davvero interessante questo Il blu e il nero, dotato di un’anima cromaticamente e sonoramente double face, capace di accogliere e respingere allo stesso modo, di essere buio e luce, acqua e fuoco, veleno che fa male e miele da spalmare. Tra gli episodi più interessanti segnaliamo Rosa, Scivola, Veleno e la dolcissima cover di Caroline Says di Lou Reed.

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