Non Voglio Che Clara: L’Amore Fin Che Dura

I Non Voglio Che Clara con L’amore fin che dura mandano in rotazione sensazioni ed intelligenze sonore, storie e profondità che arrivano per rimanere a lungo nell’immaginazione d’ascolto

Non Voglio Che Clara

L’Amore Fin Che Dura

(Picicca Dischi)

pop, rock, canzone d’autore

______________

non voglio che claraSenza dubbio i Non Voglio Che Clara di Fabio De Min sono una delle pochissime realtà che da tempo lavorano per la crescita della cultura underground di spessore qui in Italia.

Sin dall’esordio, e fino a questo ultimo disco L’amore fin che dura, mandano in rotazione sensazioni ed intelligenze sonore e poetiche eleganti “vissute”, storie e profondità che arrivano per rimanere a lungo nell’immaginazione d’ascolto.

Dicevamo, quinto lavoro per la formazione piemontese e ancora un afflato che scava, elabora, ama storie che girano intorno, affezioni, delusioni, luci ed implosioni che si allineano – equilibrandosi – in un qualcosa, un filo allungato tra realtà e non-fisicità, metafore a sangue freddo alternate in una “scienza immaginifica” che rotea e confessa delizie e disillusioni.

Molti i personaggi, le silhouette che si aggrovigliano delicatamente nella poetica totale come altrettante le arie ispiranti che svolazzano tra un brano e l’altro, personaggi usuali e non arrivano a calpestare la raffinata stesura che i Non Voglio Che Clara seguitano a tessere in una continua evoluzione, in una sconfinata temporalità che non conosce scadenza o breve termine.

Con Carver e Hopper come santità dietro le quinte, il disco è un denso e lento cataclisma che coinvolge ogni senso, affronta espressioni e sospensioni come sempre in bianco e nero, quella grigia uggiosità imperante che preserva da fastidiose incursioni leggere e proposte modaiole.

Prodotte anche da Giulio Ragno Favero e con la presenza artistica di Paola “Dilaila” Colombo e Rodrigo D’Erasmo, queste eccellenze sonore non si tirano indietro da accumulare emozioni a catena: il piano melanconico Le mogli, la ballata lunare che romanticizza Gli acrobati, il rigore cantautorale Lo zio, La bonne heure o il finale che incorpora la straordinaria La caccia sono solo alcuni “appunti”, alcune scintille discrete che – una volta sentite in solitaria – ti fanno gridare che è tutto meraviglia, che è tutto stupore, perché i Non Voglio Che Clara hanno saputo toccarti come nessuno aveva mai fatto.

 

Gli ultimi articoli di Max Sannella

Condivi sui social network:
Max Sannella
Max Sannella
Articoli: 218