Miavagadilania: Il Mare Ci Salirà Negli Occhi

I Miavagadilania ci presentano il loro primo lavoro discografico, dal titolo Il mare ci salirà negli occhi. Disco molto rock, ma di un rock cupo, intimo, arrabbiato quanto basta

Miavagadiliania

Il Mare Ci Salirà Negli Occhi

(Cd, Autoproduzione)

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Il Mare Ci Salirà Negli OcchiA volte ho pensato che al rock italiano sarebbero bastati per tutti i lavori dei C.S.I., senza necessità alcuna di andare oltre tanta eccellenza e trovare piccole tribù di emuli affannati nel cercare disperatamente una propria identità. Ma purtroppo, per molte di queste piccole tribù, non c’è speranza alcuna di trovare un identità precisa, in quanto mancano di anima.

Questa premessa è d’obbligo, dal momento che questo disco dei Miavagadilania, Il Mare Ci Salirà Negli Occhi, è l’ennesima prova in questa direzione. I patiti del genere ci troveranno tutti gli ingredienti giusti per un ascolto soddisfacente, come per ogni consumatore che si rispetti è d’obbligo trovare ciò che si attende di trovare nei negozi del suo cuore, senza mai, e mai sia, trovarsi disatteso!

Il lungo intro del primo brano, Scintille, ossessivo nel suo ripetere poche e brevi formule ritmico-melodiche, fa da anticamera a tutto il clima dell’album. Si potrebbe quasi affiancare, con le dovute differenze stilistiche nonché oceaniche distanze qualitative, la funzione svolta da questo intro nel suo anticipare e riassumere tutti i sapori e i suoni caratteristici del disco a quella svolta dalle Ouverture sinfoniche nell’Opera italiana a cavallo tra ‘700 e ‘800, anch’essa col compito di sintetizzare il clima dei seguenti atti. Accostamento troppo ardito? Io credo di no!

Poi Fili Rossi, brano tra i migliori dell’album nonché manifesto, a mio avviso, del sound dei Miavagadilania, con una lunghissima seconda parte tutta strumentale e con cori riverberatissimi che colorano e arricchiscono quello che ha tutto il sapore d’essere un vero viaggio interiore.

Il Mare Ci Salirà Negli Occhi è invece il brano che non solo dà il titolo ma chiude anche questo album molto uniforme nel suo stile. Brano totalmente strumentale, non fosse per un breve vocalizzo maschile che arriva giusto in tempo per separare tutta la prima parte dalla seconda.

Lavoro deciso, convinto, stilisticamente coerente. Nonostante ciò, nulla di nuovo sotto questo cielo.

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