La cura. Anche tu sei un essere speciale

Può una canzone diventare il leitmotiv di un saggio di filosofia e storia del costume? Se si legge l’ultimo libro di Giuseppe Pulina, la risposta non può che essere affermativa

La cura. Anche tu sei un essere speciale

(Civitella in Val di Chiana, Zona, 2010, pp. 120, € 11)

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Può una canzone diventare il leitmotiv di un saggio di filosofia e storia del costume? Se si legge l’ultimo libro di Giuseppe Pulina, la risposta non può che essere affermativa. Il libro in questione, ultimo della collana “Le canzoni della nostra vita”, s’intitola “La cura – Anche tu sei un essere speciale” (Edizioni Zona, pp. 120, € 11) e, come lascia facilmente intuire il titolo, ha a che fare con la celebre canzone di Franco Battiato. Canzone che molti considerano d’amore, ma che – come proprio Pulina rivela nel suo libro – di solo amore non si può dire. Non a caso, il testo della canzone è stato scritto a quattro mani: non solo Battiato, dunque, ma anche Manlio Sgalambro, il filosofo conterraneo autore di tanti illuminanti saggi di filosofia dati alle stampe da Adelphi negli ultimi anni.

“La cura” è, in effetti, la stessa struttura dell’esistenza, è intimamente connaturata ad essa, è la stessa esistenza. Lo insegnano i filosofi del ‘900, e da questi Battiato e Sgalambro devono aver preso spunto. È la cura che muove i nostri passi. È lei che, secondo il racconto dello scrittore latino Igino, ha impastato con il fango le nostre carni, chiedendo a Giove di animarle. Questo bastò a Giove per rivendicare la piena paternità dell’opera, ma a quel punto anche la Terra, di cui la Cura si era servita, avanzò le sue pretese. Nacque una controversia per dirimere la quale fu necessaria la mediazione di Saturno, che, pur riconoscendo le ragioni di Giove e della Terra, emise una sentenza favorevole alla Cura. «Tu, Giove, che hai dato lo spirito, al momento della morte riceverai lo spirito; tu Terra, che hai dato il corpo, riceverai il corpo. Ma poiché fu la Cura che per prima diede forma a questo essere, finché esso vive lo possieda la Cura. Per quanto concerne la controversia sul nome, si chiami Homo poiché è fatto di Humus». La cura siamo, dunque, noi, e l’essere speciale al quale la canzone si rivolge non è meno speciale di quello che a lei si rivolge.

Ma che cosa è La cura di Battiato? C’è chi l’ha considerata una preghiera al rovescio, chi una struggente invocazione di morte, chi un atto di mascherata introspezione e chi, infine, una superba e impareggiabile canzone d’amore. Di tutte queste interpretazioni il libro di Giuseppe Pulina cerca di indagare la forza e l’attendibilità. È un esercizio di filosofia che verte tutto attorno alla miriade di significati di una canzone. Una canzone superlativa come il libro – crediamo – che l’ha voluta raccontare.

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