Hogs: Can’t Stop It

Hogs: Can’t stop it dell'album Hogs in fishnets porta alla luce le radici funky-stomp-rock del gruppo

Gli Hogs nascono nel 2012 dall’ultima incarnazione della Macchina Ossuta, sestetto progressive rock fiorentino, da cui Francesco Bottai (co-leader e chitarrista), Pino Gulli (batteria) e Luca Cantasano (basso) cominciano a comporre brani autonomamente in trio.

HOGS

 

Dopo la stesura di una manciata di basi, il trio recluta nel gruppo un giovanissimo cantante ventiduenne, Simone Cei, che dimostra sin da subito talento vocale ma soprattutto buone capacità di scrittore e melodista.

Cominciano le prove che nel 2014 portano alla rifinitura dei 10 brani realizzati per il debut album Hogs in Fishnets, titolo che dichiara autoironia e divertimento, senza la volontà di prendersi troppo sul serio.

La seconda traccia Can’t stop it dell’album Hogs in fishnets,  scelta come singolo di questa nuova uscita porta alla luce le radici funky-stomp-rock del gruppo riuscendo ad unire il sound tagliente dei migliori Living Colour con il rock’n’ roll sanguigno dei Bad Company di Good Loving Gone Bad.

Il testo tratta  di un viaggio dentro se stessi, una ricerca di un qualcosa che logora l’uomo dal suo interno che  indagando nel suo animo, scopre molteplici sfaccettature dell’io. Non riuscendo a scegliere chi essere, si perde nell’oblio e nell’odio verso gli altri che lo distraggono dal suo obiettivo: ritrovare il vero sé. Tra gli ostacoli di questo viaggio si presenta una donna che inizialmente indossando la maschera dell’amore, illude l’uomo di aver raggiunto la propria realizzazione, ma in realtà attraverso la menzogna, l’inganno e il tradimento lo spinge verso l’autodistruzione, la rassegnazione e la consapevolezza che  Life is a bitch, and you can’t stop it.

 

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