Built To Spill: There Is No Enemy

Non era certo facile dare un seguito al tagliente You In Reverse, e per farlo i Built To Spill hanno abbassato un po' i volumi e riportato l'attenzione sulle melodie.

Built To Spill

There Is No Enemy

(CD, Warner Bros.)

indie rock

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Built To Spill- There Is No EnemyThere Is No Enemy, come è chiaro fin dal titolo, non ha la gravitas de precedente album dei Built To Spill: le fiamme che animavano il cuore (nero) delle cavalcate elettriche come Goin’ against your mind qui si sono assopite ed hanno lasciato il posto ad una levità più in linea col restante bagaglio di incisioni della band di Boise, e che, laddove assecondata, marchia in positivo i migliori pezzi di quest’album.

Ottimi esempi di questa leggerezza si possono ritrovare in Nowhere Lullaby, intrisa com’è di una dolce malinconia veicolata dalla melodia raddoppiata (alla chitarra) durante il refrain; in Oh Yeah, che si libra leggera tra lunghi sospiri e nuvole elettriche che ne saturano l’atmosfera; oppure là dove il canto di Doug Martsch è al suo meglio, come in una Done che ipnotizza con la sua circolarità (esplicitata dalla coda strumentale posta in conclusione), o nella Planting Seed rischiarata da un ritornello di pop purissimo (che, merito certo anche della voce di Martsch, potrebbe stare su uno dei migliori album di Neil Young). Episodi meno a fuoco però non sono assenti: si veda il rock scontato e dal fiato corto di Pat, o la manierata Good Ol’ Boredom, la quale, con i suoi inserti di tastiere analogiche vintage che ricordano un po’ certi Grandaddy, a sei minuti abbondanti di durata pare un divertissement protratto troppo a lungo. Altrove invece, come nel middle-eight in quota Pavement di Life’s a Dream, buone idee musicali non vengono purtroppo assecondate appieno: ché quei 20 secondi di uno splendente melodismo valgono molto di più del minuto e mezzo di assolo che li segue.

In conclusione, There Is No Enemy è un album che non delude, nonostante alcune pecche in scaletta, e che -a differenza del predecessore- nella maggior parte dei casi preferisce smussare i suoi angoli: non avrà perciò la forza dinamica e la bellezza delle chitarre arroventate di You In Reverse, certo, ma è comunque più che abbastanza per farne uno dei migliori esempi di indie-rock di qualità al mondo.

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