Emmure: la recensione di Hindsight

Non è semplice approcciarsi al nuovo lavoro (precisamente l’ottavo) degli Emmure. Il loro metal/death core è di una disumana violenza.

Emmure

Hindsight

(Sharp Tone)

metal-core

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emmure-hindsight-recensioneNon è semplice approcciarsi al nuovo lavoro (precisamente l’ottavo) degli Emmure. Il loro metal/death core è di una disumana violenza, sebbene strizzi l’occhio a gente che ha fatto la storia del new metal.

I riff di chitarra ribassati tipici dei Korn, alcune soluzioni stilistiche molto vicine a quelle adottate dai Coal Chamber e qualche rievocazione vocale tipica di Marilyn Manson sono componenti che si trovano abbastanza facilmente in Hindsight.

La band non fa concessioni alla melodia ed ogni singolo brano è un vero e proprio pugno in faccia scagliato con profonda cattiveria nei confronti di chi si pone sulla strada degli Emmure.

L’elettronica, in tutto questo, fa da contorno ed alla fine ecco che Persona Non Grata, Pan’s Dream, Gypsy Disco o Pigs Ear suonano simili nella loro straripante violenza ed ossessività. Frankie Palmeri, leader indiscusso della band e soggetto non proprio semplicissimo, cresciuto tra crisi depressive e voglia di essere in totale competizione con il mondo, trova in Jonathan Davis il suo punto di riferimento, anche se a differenza del cantante dei Korn, manca di quelle melodie vocali che lo portano, pertanto, ad essere uno dei tanti all’interno di un panorama molto omogeno e ripetitivo come il death core.

Se gli Emmure riuscissero ad avere un’attenzione maggiore per la componente melodica, così come accaduto in passato a band estreme come i Fear Factory di Burton C. Bell e Dino Cazares, allora arriverebbe il passo di qualità di questo combo che sembra essere il classico esempio di chi non ha un centesimo per arrivare a toccare quota cento.

Sito ufficiale: https://www.emmurecult.com/

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Francesco Brunale
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