Cris Pinzauti: Black

Un viaggio tra temi angoscianti e suoni altrettanto profondi realizzati con chitarra e basso acustici, e l'aiuto del geniale loop. Se siete fans del rock e ne volete un'interpretazione originale, allora Black di Cris Pinzauti è decisamente il disco giusto per voi

Cris Pinzauti

Black

Red Cat Records

rock

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Cris Pinzauti- BlackBlack: un titolo, una promessa. Una full immersion nell’unplugged del fiorentino Cris Pinzauti, classe 1971. Cantautore, ma anche tribute singer (Iron Maiden, non si scherza!).

Sì, il nero dell’anima è il tema. Ma, qui, la domanda da porsi riguarda la scelta di genere con cui rendere un argomento tanto duro: l’artista opta per un acoustic rock che abbandoni l’attributo elettrico per lasciarsi trasportare da suoni più morbidi di chitarra e basso acustici.

L’attacco è The Devil in the Closet, una composizione di suoni che aprono la porta (esatta riproduzione) ad una voce pulita che gioca sui bassi. L’effetto deep travolge anche My Black is Back, proponendo un loop interessante. Seppur debba essere una ninna nanna, sfido chiunque ad addormentarsi sulle note di The Vampire’s Lullaby: pioggia, tuoni e risate psichedeliche accompagnano una melodia angosciante degna di un horror. Geniale lo stacco tra questo tormentoso brano e quello che segue, Forever Yin Forever Yang, in cui l’atmosfera si carica di vibrazioni.

Il perfetto connubio tra l’incisività del rock e la delicatezza dell’unplugged regalano un sound decisamente intrigante ed elegante dove protagonista è il dialogo accordi-testo. Here’s a desert that starts from your doorstep / and you call it life recita la prima traccia, e il mood del disco può risolversi in queste parole. D’altra parte c’è un invito a reagire reso da Wasted Years degli Iron Maiden e riproposto da Pinzauti in una cover acustica, che scioglie un mix di suoni forti in una melodia più semplice ma di fedele ispirazione rock.

La vivida influenza delle musiche di Neil Young, Johnny Cash, Peter Gabriel e Tom Waits, apparentemente slegate tra loro, procede lungo i ventisei minuti di durata del disco. Si tratta di musica morbida tra le cui note viaggia un messaggio chiaro e tutt’altro che spensierato.

La reattività è ripresa nell’ultima traccia, il cui motivo entra subito in testa: if rock is dead, we are Zombie Attack!

 

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Noemi Nicola
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