Transatlantic: The Whirlwind

A distanza di ben 8 anni tornano i Transatlantic, il supergruppo prog fondato da Mike Portnoy dei Dream Theater

Transatlantic

The Whirlwind

(Cd, InsideOut)

progressive rock

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Transatlantic è un supergruppo progressive rock, nato nel 2000 e formato da grandi talenti di altrettante band famose nell’ambito del genere: Mike Portnoy dei Dream Theater alla batteria, Neil Morse degli Spock’s Beard alla tastiere ed alla voce, il chitarrista Roine Stolt dei Flower Kings ed il bassista dei Marillion (band di punta del movimento neo-progressive inglese) Pete Trewavas. Una line-up di musicisti illustri davvero invidiabile!

The Whirlind è il terzo album in studio, ma si può decisamente affermare che questo sia il lavoro migliore, anche se i precendenti SMPTe (2000) e Bridge Across Forever (2001) sono stati dischi oltre la sufficienza. Il tentativo di osare con un’unica suite di 77 minuti divisa in dodici parti è da elogiare ed il pericolo della noia e della prolissità poteva essere in agguato (vedi l’ultimo The incident dei Porcupine Tree), ma fortunatamente ciò non è successo. Qui è tutto (quasi) perfetto (la perfezione non esiste), dalla prima all’ultima nota, dalla overture iniziale fino all’ultimo brano/parte della suite. L’impressione è quella che forse, inaspettatamente,  è schioccata una scintilla, una chimica tra i già “mostruosi” musicisti che non c’era stata nei primi due dischi.

I. Overture / Whirlwind è veramente tutto ciò che ha bisogno per essere un’ overture di un brano epico: pathos, melodia, suono perfetto, grande tecnica e un riff che sarà il tema conducente dell’intero brano. III. On the Prowl inizia con un accattivante jam-session per poi diventare un brano prog rock, con un ottimo giro di basso. VII. Evermore ricorda molto qualche lavoro degli Emerson, Lake & Palmer, con in apertura una splendida progressione di pianoforte e verso la fine del brano da qualche spunto per un brano che verrà più in avanti, XI. Is it Really Happening. Questa parte è una delle migliori del disco, un susseguirsi di cambi di ritmo e situazioni, grandi assoli di chitarra ed un incedere incalzante e velocissimo (qui Portnoy si esalta) fino al termine del brano. XII. “Dancing with Eternal Glory / Whirlwind (Reprise) riprende in maniere eccellente e rielaborata il tema della overture, con un finale degno di un brano epico di 77 minuti!

Per concludere The Whirlind rischia seriamente in futuro di essere annoverato tra i “masterpiece” del progressive rock e della musica in generale, un capolavoro che dovrebbe essere ascoltato da tutti anche dai non amanti del genere.

Il disco è uscito in ben tre edizioni differenti: la Regular edition (1 CD), la Special Edition (2 CD, il secondo di cover con una spettacolare riedizione di The return of giant Hogweed dei Genesis) e la Deluxe edition, con i 2 CD più un DVD,The making of The Whirlind, un documentario sulla realizzazione del disco.

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