The Welcome Wagon: Welcome to the Welcome Wagon

Welcome to the Welcome Wagon, ovvero, un reverendo presbiteriano sconosciuto, la sua compagna, la mente e l’orecchio di Surfjan Stevens dietro il mixer

The Welcome Wagon

Welcome to the Welcome Wagon

Cd, Asthmatic Kitty, 2008

indie folk

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the_welcomewagonSi, lo so, che il nome Vito Aiuto non vi dice niente, che quello della sua consorte Monique ispira ancor meno,infine che parlarvi di un disco di tradizione folk religiosa presbiteriana allontanerebbe la maggior parte di voi. Lo so. Ma concedetemi due minuti del vostro tempo per parlarvene.

Intanto perché dietro questa produzione c’è la mano pesante (registrazione,produzione ,arrangiamento e pure esecuzione) del buon Surfjan Stevens, il che non è poco, poiché in tutti gli arrangiamenti sono presenti gusto,equilibrio e delicatezza sopra la media.

Poi perché la ricerca religiosa (molti dei testi sono presi in prestito dalle sacre scritture), si fonde con ottimi episodi di laicismo militante che passa da Lou Reed ed arriva fino a Morrissey, con due particolarissime cover, rispettivamente di Jesus e Half a Person.

Ancora perché l’intero disco è pervaso da un mood che coglie a piene mani da riferimenti musicali compatti ma piuttosto variegati, si va infatti dal trasversale cantato gospel Harperiano del buon pastore Vito (American Legion), a sonorità che denotano una certa attitudine pop (Stevens ha visto bene, come nel caso di Sold! To The Nice Rich Man).

Insomma, senza farvi troppe menate sul significato intrinseco religioso del progetto o sulla rilettura di un genere,da sempre ancorato a canoni tradizionali,Welcome to the Welcome Wagon è qualcosa di più articolato e complesso di un semplice dischetto natalizio buttato li per raccoglier i soldi necessari alla vita di parrocchia. Bel lavoro.

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Emmanuele Margiotta
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