S.L.U.G.S.: Sons Of The Wicked

Dalle paludi di Latina emergono i nuovi mostri: S.L.U.G.S.!!! Per dar voce a tutti i Sons of The Wicked

S.L.U.G.S.

Sons Of  The Wicked

(CD, Autoproduzione)

thrash metal, death metal, metal-core, grindcore

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Beh, non c’è male! Gli S.L.U.G.S. confermano a piena voce (o meglio,  in pieno growl) che il trash metal, contaminato in tante altre declinazioni, si intende, e non quello puro puro, non è morto in Italia; di certo i quattro ragazzi laziali non sono i soliti ragazzini alle prime armi, alle prese con le cover degli Antharax suonate, o meglio, grattate in garage (confessate, musicisti trentenni di oggi: chi di voi non l’ha mai fatto??).

Sons Of The Wicked è la dimostrazione che la band ha assorbito moltissimo tutti gli ascolti adolescenziali, ma, perché no, anche post-adolescenziali, e li ha fusi insieme in un mix esplosivo di thrash-speed-death-grind-metal (core); insomma, un bel pugno nello stomaco, capace di resuscitare i morti viventi (categoria in cui sono compresi anche i pendolari, che, ogni mattina, presto presto, sono sottoposti al supplizio quotidiano del viaggio in treno verso il luogo di studio o di lavoro, me compresa!!!).

La voce di Massi si esibisce in un growl ironico, tirato al punto giusto, fastidioso, ma mai sgradevole, come potrebbe risultare alla lunga quello del death metal; i cori di Davide riprendono il concetto, ma senza essere troppo invasivi ed infine, a coronamento del tutto, andrenaliniche chitarre, sempre sporcate di quello che è lo spirito thrash ma anche metalcore, però senza mai scadere nella rozzezza eccessiva, oltre che una batteria al vetriolo, spinta al massimo delle sue capacità (bravi quindi Angelo e Demo!).

Non sarà un caso che gli S.L.U.G.S. siano stati scelti per fare da supporter nientepopodimenoché ai veterani re del grind Cripple Bastard.

Il genere, ovviamente, o lo si ama o lo si odia profondamente, ma chi l’avesse sempre amato apprezzerà.

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Irene Ramponi
Irene Ramponi

Irene Ramponi nasce a Milano nel 1983. Si interessa a tutto ciò che è arte fin dalla tenera età.
Questa passione rimane nel tempo, e, dopo la maturità scientifica, la porta ad iscriversi al neonato corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali, indirizzo in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Milano. Consegue la laurea triennale nel 2006 con una tesi relativa ai Maestri Campionesi; Irene, infatti, è una delle poche ad avere una netta preferenza per la scultura rispetto alla pittura.
Continua i suoi studi sulla stessa linea, arrivando a laurearsi in Storia dell'Arte, corso specialistico presso l'Università Cattolica di Milano, nel 2009, con una tesi dal titolo: “Ricerche su Giovanni da Campione a Bergamo”.
Come si può notare dalle due tesi, Irene si interessa di argomenti poco battuti dalla Storia dell'Arte e poco conosciuti, se non nell'ambito degli studiosi più specializzati.
Ha collaborato con l'Associazione Amici dell'Arte di Castellanza (Va), tenendo conferenze sugli argomenti delle sue tesi e sui suoi studi presso la Villa Pomini, sempre a Castellanza.
Sta tuttora lavorando ad altre conferenze, in collaborazione con comuni del Varesotto e del Milanese, volte alla valorizzazione ed alla promozione dell'arte e del territorio locale.
E' amante del viaggio per la scoperta e la ricognizione di luoghi nuovi, e ama la musica, di cui si occupa con la collaborazione presso un'agenzia di organizzazione di eventi e concerti, ma anche praticandola in prima persona con lo studio del canto moderno e tramite alcuni progetti artistici.
Ama scrivere a tempo perso, soprattutto recensioni di critica a mostre e concerti, idealista disincantata, crede ancora nella forza dei sogni per la propria realizzazione personale.

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