NoN: Sacra massa

I fiorentini NoN esordiscono con Sacra Massa, un album dai forti odori infernali in cui si agitano le anime ossesse degli anni 90 del CPI e di tutte le intemperanze della poetica off

NoN

Sacra massa

Garage Records/El-Sop

indie

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NoN- Sacra massaInquietudine ossessiva nei brandelli di sei tracce, abrasione e crudezza nel vortice opprimente e delirante di un primo ascolto; questa l’analisi istintiva raccogliendo la forma fuori controllo di Sacra Massa dei fiorentini NoN, disco nichilista e plumbeo che riesuma – in tutta la sua maestà out – un primitivo Umberto Palazzo e il SN dei 90,s (con annesso CPI al seguito) La farfalla sul mirino l’esempio eccellente, per assumerne la guida spirituale lungo tutta l’ossatura di questa “ bella sporca “faccenda” sonica.

La triade fiorentina esordisce in maniera più che caustica, una forma poetica che si auto scarnisce l’anima e ne mostra le aromatiche purulenze incancrenite, un sound notturno, carbonifero e infernale che non viene mitigato da nulla se non dal candore color torba della propria espressività deeply e maledetta. L’ascolto è una massa informe che gestisce i sensi, andatura a varano, emozionale e predominante, una miscela che domina ogni forma di controllo e che porta il respiro epico e deviato dei lavori deliranti, fobici nello splendore ammaccato di cui ne mostrano le ferite leccate. Chitarre, ritmiche piriche, distorsori in caduta libera, liriche adrenaliniche e conturbanti fanno la cifra stilistica di una piccola perfezione underground che non cerca affezioni ma sintomatologie contagiose o da infettare.

Il battito pesante de La fine del mondo, la danza ipnotica e canaglia di Peccato, lontani Marlene in circolo dentro il nero di Lo spettro delle possibilità, la riflessione spappolata di Un’altra notte o la magnificenza fluttuante dalle spore Lindo Ferrettiane dub & dark de L’uomo che sarà, sono il patrimonio “contro” di un esordio discografico imperdibile, che a fine giro ti lascia impresso nella fronte il segno indelebile di strani e misteriosi “sacramenti sciamanici solforosi”.

 

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Max Sannella
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