No Dawn: Dark Aura

Dark Aura dei No Dawn non è l'ennesimo album di brutal death, bensì una produzione accurata, con pezzi interessanti, carichi di buoni accordi, orchestrazioni e programming, che in certi momenti ammicca al death svedese degli anni ‘90

No Down

Dark Aura

(Cd, WormHoleDeath/Aural Music Group)

death metal, brutal death, thecnical death

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Dopo l’nteressante EP d’esordio Drain to revive, uscito nel 2010, i norvegesi No Dawn ritornano con Dark Aura, il loro primo Cd completo.

Il suono del gruppo è notevolmente cambiato rispetto al 2002, anno della  formazione, quando facevano cover di gruppi fondamentali come At the Gate e In Flames.

Con Dark Aura troviamo oggi un death tecnico brutale, caratterizzato da composizioni efficaci e buoni spunti creativi.

Sebbene l’influenza di Cannibal Corpse e Six feet under – con cui i No Dawn hanno condiviso stage e tour – sia evidente, è innegabile che i cinque di Steinkjer abbiano stile e personalità proprie, maturate con anni d’attività e concerti, tra i quali appuntamenti importanti come il Waken Festival.

Dark Aura non è l’ennesimo album di brutal death, monotono e fine a se stesso, ma ha una produzione accurata, con pezzi interessanti, carichi di buoni accordi, orchestrazioni e programming che in alcuni momenti ammicca al death svedese dei bei tempi.

Invece non mi garba l’immagine promozionale della band, nella quale si fa sfoggio di pistole e fucili d’assalto; si tratterà forse di provocazione, ma è pur sempre di cattivo gusto, soprattutto ricordando gli attentati norvegesi, con oltre 100 morti e i vari assalti a scuole e cinema negli Stati Uniti, Paese quest’ultimo, da dove proviene l’odiosa tendenza di associare la musica estrema con le armi.

A parte questo… ampli a palla \m/

 

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Luca Della Casa
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Fin da piccolo volevo fare il parrucchiere per cani poi però, per ragioni di salute, mi sono dedicato alla pornografia messicana che è la più sordida e squallida del pianeta.
Un uomo e un perchè. Brutto ma buono con un forte odore di zolfo. A floating Brain.

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