Monaci Del Surf: recensione cd omonimo

12 cover (tra colonne sonore e hit) rivisitate alla maniera di Dick Dale: ecco l'esordio a colpi di surf rock del misterioso gruppo torinese

 Monaci Del Surf

 s/t

(Cd, INRI)

surf rock

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Monaci Del SurfMolla che si carica e il suono di un vecchio proiettore a pellicola: è cosi che inizia il disco omonimo dei Monaci Del Surf. Il misterioso gruppo di Torino si esibisce indossando le maschere di un noto wrestler messicano: quel poco che sappiamo di loro è che sono un trio (chitarra-basso-batteria) e che si divertono a rivisitare hit del passato e successi più recenti in chiave surf strumentale. Ispirati dallo straordinario Dick Dale (leggendario chitarrista nonché pioniere della musica surf), i Monaci propongono 12 tracce nel loro album omonimo, quasi tutte facenti parte di colonne sonore del cinema.

Apache e Lo Chiamavano Trinità  (ispirati ai film omonimi) sono western strumentali riarrangiati in chiave surf, suonato però con la furia punk. Down in Mexico, una hit dei Coaster (gruppo doo-wop), è presente nella colonna sonora di Grindhouse di Quentin Tarantino: è la prima canzone cantata dell’album.

La quinta traccia è un’esilarante cover del tema de La Famiglia Addams. Imperial March è la rivisitazione abrasiva del tema di Star Wars V. In Perhaps una danza malinconica per chitarra e organo riprende il film sottomarino Under The Sea: il ritmo cresce nel finale. The Entertainer è il celebre ragtime di Joplin usato per il film La Stangata: qui è riarrangiata con un tempo molto accelerato. (Soul) Surf Bossanova e Sunny – Secret Agent Man, già coverizzata dai Devo, fanno entrambe parte della colonna sonora di due film di Austin Powers: la seconda ha delle parti cantate.

Il miracolo è in Get The Party Started, la famosa canzone di Pink: la loro versione (strumentale) riesce a non rendere banale la canzone stessa (cosa che è riuscita invece a Pink). La chiusura dell’album è affidata ad un pezzo dei Beatles (I Want You): organo psichedelico e cori si incastrano alla perfezione. Il risultato è un caleidoscopio di suoni allucinati.

In Monaci Del Surf  il compitino viene svolto abilmente: 12 tracce che non annoiano affatto, anzi. Attendiamo però la vera prova per il gruppo torinese: un album di inediti.


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