Mathew Jonson: Agents Of Time

Nuovo lavoro per l’artista techno Mathew Jonson. Che, attraverso dilatazioni e suoni sospesi, realizza un album magicamente surreale

Mathew Jonson

Agents Of Time

(Cd, Wagon Repair)

elettronica, techno

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mathew-jonson-agents-of-timeMathew Jonson è un artista. È vero, questa parola è talmente inflazionata che ormai non suscita più alcun interesse. Ma fidatevi, è così. Mathew Jonson è un artista nel senso più stretto del termine.

Canadese, una lunga carriera alle spalle e numerose collaborazioni (ad esempio con il collettivo Cobblestone Jazz), Jonson pubblica ora il suo nuovo lavoro, Agents Of Time, in cui dimostra tutto il suo talento e il suo gusto nel costruire piccoli gioielli di musica elettronica, piene di suggestioni  sospese nel tempo.

Le dieci canzoni di Agents Of Time sono lunghe, a volte oltrepassano i dieci minuti. Questo perché Mathew Jonson gioca con il tempo, dilatandolo, in modo da creare un effetto surreale di grande impatto. I brani vengono ricondotti ai loro elementi basilari: palpiti, battiti, e pause, ripetuti  più e più volte con delle minime variazioni fino a creare delle imponenti costruzioni sonore che nascondono il panorama. La musica di Jonson, infatti, è più evocativa che esplicativa: è enigmatica, nasconde, non chiarisce e lascia l’ascoltatore con un senso di turbata insoddisfazione.

Con questo obiettivo Mathew Jonson passa dall’elettronica sperimentale fatta di dilatazioni di Love In The Future alla techno ripetitiva e morbosa di Girls Got Rythme e di Thieves In Digital Land, pezzo dagli sviluppi quasi funky. Nel disco trovano posto brani scarnificati e desolati come Sunday Disco Romance e Marionette (The Beginning) accanto ai quali convivono canzoni dissonanti e cacofoniche, come Night Vision.

In Agents Of Time abbiamo l’elettronica sviscerata in tutte le sue pulsioni, da quelle più cerebrali a quelle più terrigene, ricondotte in un’atmosfera irreale e dilatata. E solo un artista come Mathew Jonson poteva creare un disco che, grazie a delle coordinate temporali molto soggettive, sembra un sogno ad occhi aperti.

 

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Sofia Marelli
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