Gaspare De Vito: Passing Notes

Musica senza padroni, emozioni senza limiti. Contaminato dal sole, e dai suoni, di Cuba, il giovane musicista partenopeo stupisce e convince per la sua maturità e per l'originalità della proposta musicale

Gaspare De Vito

Passing Notes

(Cd, Improvvisatore Involontario/JTD, 2008)

avant jazz

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Trasmettono davvero un senso di profonda libertà creativa queste Passing Notes che copiosamente si diffondono, a cielo aperto, da quest’ultimo lavoro di Gaspare De Vito.

I brani, tutti composti ed arrangiati dall’autore napoletano, per l’occasione accompagnato da Nijen Antonio Coatti (trombone, euphonium, conchiglie), Roberto Bartoli (contrabbasso) e Danilo Mineo (congas e marimba), restituiscono un suono scarnificato ed essenziale, inscrivendosi nel solco della più classica tradizione free jazz, contaminata però con una personalissima rilettura dei ritmi sacri della regla de ocha cubana.

Il sax alto di De Vito risulta così, spesso e volentieri, supportato da un tribale tappeto sonoro (The Fish From London, Morning Prayer, Sunrise (Day After)) ai limiti dell’afro beat, capace di rendere le composizioni dell’artista campano un mantra ipnotico di rara bellezza. A volte è il suono del suo flauto a dominare la scena, come nell’incantevole risveglio di Sunrise (First Day), in cui è un dolce vibrare di conchiglie a far da texture alle suggestioni del giovane musicista, impegnato anche ai campionamenti.

Prevalentemente autodidatta, pur essendo appena trentenne, Gaspare De Vito può vantare diverse collaborazioni come leader e session man in diverse bands in Italia ed Europa. Dopo una breve interruzione è fortunatamente tornato a dedicarsi a tempo pieno alla musica regalandoci, a pochi giorni dal Natale, la strenna da mettere sotto l’albero, una fresca ventata di musica e libertà con cui accogliere l’anno che verrà.

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Ivan Masciovecchio
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