Der Noir: Numeri e figure

A poca distanza dal loro album di debutto, i Der Noir tornano con il loro secondo lavoro Numeri e Figure, un disco per scoprire i segreti che si celano dietro i simboli di cui la vita è piena

Der Noir

Numeri e fgure

(RBL Music Italia)

new wave, dark wave, elettronica

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Der Noir- Numeri e figureNumeri e figure è il secondo album in studio per i Der Noir, band romana che in soli 3 anni (si sono formati infatti nel 2011) è riuscita ad ottenere diversi successi e risonanza con il loro primo disco del 2012 A dead summer, molto apprezzato. Questo secondo lavoro si colloca sulla scia del primo a meno di un anno di distanza a prova del fatto che la creatività e la voglia di fare musica in questo terzetto New Wave è tanta.

Carry on, prima traccia del CD che l’ha anticipato di poco come singolo estratto, può essere interpretato come una spinta a tenere duro e a portare avanti l’espressione artistica del gruppo attraverso questo suono New Wave e Dark Wave affiancato da puro synth pop, che caratterizzava a pieno anche il loro album precedente.

Con Numeri e figure, title-track dell’album, di cui l’idea di fondo, ovvero quella di scoprire i segreti che si celano dietro i simboli di cui la vita è piena, ha ispirato anche la stessa copertina, e Zero è immediato cogliere innanzitutto l’aspetto poliglotta dei Der Noir nel cantare in inglese, in italiano e addirittura in tedesco nella prima parte della canzone successiva Inganno, che vede la partecipazione proprio nella prima strofa di Luca Gillian dei Die Skeleton, e inoltre la tendenza ad andare oltre il semplice manifestarsi delle cose e indagare così i segreti più nascosti dell’animo umano.

Dopo Inganno, che invita a superare il dolore provocato dall’amore e a guardare avanti, Sunrise segna lo spartiacque del disco e pur essendo una traccia strumentale (anche nell’album precedente era presente esattamente a metà una canzone strumentale) non abbassa l’alto livello tematico che i testi precedenti sviluppano, ma è capace di comunicare un pensiero attraverso la pura strumentazione apparentemente fredda perché meccanica ed elettronica che però si scioglie nella melodia sognante della chitarra che fa da sfondo nella parte finale del brano. P

oi l’album torna a riempirsi di suggestioni vocali, che qualche volta si avvicinano molto al cantato-parlato del trip-hop (Kali Yuga), con Metamorfosi e She’s the Arcane, altro brano dedicato all’amore ma che questa volta vuole omaggiare la figura della donna incantatrice. Il brano finale The forms  spegne l’energia che si era scatenata in un’atmosfera crepuscolare di toni sintetici sospesi e ripetitivi che si risolvono nello stupendo motivo del sax di Pierluigi Ferro.

I Der Noir sono solo tre, Manuele Frau (voce, basso elettrico, synth), Manuel Mazzenga (chitarra elettrica, synth) e Luciano Lamanna (batteria, synth) e se quella del secondo album è la prova più difficile da superare per una band che sta emergendo, loro lo hanno fatto con maestria attraverso questo Numeri e figure intellettualmente elaborato che continua il progetto di internazionalità a cui sembrano mirare.

 

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