Wild Nothing
Nocturne
(Cd, Captured Tracks Rec.)
Indie pop, dream pop
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Sembra di essere catapultati negli anni ’80 ascoltando questo Nocturne, nuovo album degli americani Wild Nothing.
Il primo estratto dall’album è anche la prima traccia, Shadow è intrisa di Cure dei bei tempi e di un cantato fortemente indie che la rende assolutamente intrigante, complici anche gli archi che fanno molto Smiths.
Midnight Song prosegue sullo stesso filone nostalgico subito seguita da una Nocturne più personale ma meno interessante.
Jack Tatum, giovane leader della band, convince più che mai nella seguente Through The Grass, a mio parere brano migliore dell’album seppure il più complesso da assimilare.
Con Only Heather le sonorità tornano in territorio Cure/Smiths ma in questo caso non funzionano pienamente.
This Chain Won’t Break naviga maggiormente in acque dream pop ma non convince.
In Disappear Always, autentica delizia, si percepiscono similitudini anche con band come The Shins.
Paradise è una delle perle dell’album, dream al punto giusto ma anche fortemente pop!
Counting Days ha suoni più attuali e affascina soprattutto con la chitarrina indie che fa tanto Two Door Cinema Club.
I richiami agli Echo And The Bunnymen nella bellissima The Blue Dress portano troppo velocemente alla chiusura con la magica e sognante Rheya.
I Wild Nothing confermano lo stato di grazia dell’album d’esordio Gemini e si candidano a qualcosa più grande di “giovane promessa” nell’ambito del dreampop.
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