Mynah: Intro

Il jazz ibrido dei salentini Mynah con Intro lascia lo spirito libero di una musica dalle radici ben profonde per poi liberarle nella sperimentazione

Mynah

Intro

(Emme Record Label)

jazz, world

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mynahPotremmo dire giovani, e lo diciamo, forti e promettenti, un trio che mette asterischi e stellette all’attuale stato dell’arte jazzly ibrida contemporanea, una quasi radicalità dolcemente audace da una parte e dall’altra stimolante nei territori world che sorvola senza marcarlo fortemente. Dal caldo e  verace Salento il trio dei Mynah con l’official Intro, un disco che ha un campo musicale e stilistico libero da clichè e totalmente esente da ruffianerie a stampo, lo metti sullo stereo, gli dai giro e si scioglie per le sue direttrici sottovoce, vibratili, notturne.

Antonio De Donno batteria, Gabriele di Franco chitarra elettrica e Federico Pecoraro basso elettrico, non nascondono di navigare in molteplici territori estetici, ma è poi il groove raffinatissimo che li riporta sempre a “casa”, e da lì via ancora una volta a ripartire, girovagando per le convenzioni astratte della loro arte, tra intimismo, sperimentazione e un’idea ben precisa di come incantare l’orecchio.

Con il sax di Vincenzo Presta, l’espressività libera dell’immaginazione, un nome d’arte preso in prestito da un uccello indiano “imitatore” di qualsiasi suono e il tracciato di un trip personalissimo, i Mynah regalano un disco di un compiacente e lussureggiante benessere da scoprire e amplificare fino alla fine. Lode!

 

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Max Sannella
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