Apparatjik: We Are Here

La banale storia di un supergruppo che voleva essere intelligente ed ha prodotto un disco minuscolo. Negli Apparatjik pezzi dei Coldplay, A-ha e Mew

Apparatjik

We Are Here

(Cd, Meta Merge Un Recordings)

electro-pop

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Un disco che si ascolta con piacere ma che ha dei contenuti banali tanto da essere imbarazzante sapere chi li ha prodotti. Forse neanche poi tanto imbarazzante. In fondo stiamo parlando di un pezzetto dei Coldplay (Guy Berryman, il bassista), uno dei gruppi più sopravvalutati della storia della musica, di un pezzetto degli A-Ha (Magne Furuholmen), un nome una garanzia, uno dei Mew (Jonas Bjerre), un gruppo danese e il produttore Martin Terefe della Kensaltown Records.

Così come si ascoltano i Coldplay, si ascoltano gli Apparatjik: si canticchiano, si fischiettano, ma non rimane assolutamente niente. Sembra una raccolta antologica di canzoni pop anglofone prodotte dagli anni ’80 in poi, senza nessun plagio, sia chiaro, solo suoni già sentiti e risentiti ed un po’ di autoreferenziazione, lato Coldplay. Ovviamente sono piacevoli, li abbiamo ascoltati così tanto che sono nelle nostre orecchie da quando eravamo piccoli! Intendo dire i suoni. Hanno provato anche ad infilarci degli episodi che fanno pensare ad un minimo di sperimentazione, ma visti i risultati, potevano anche evitare.

Se i musicisti avessero messo lo stesso impegno nello scrivere le canzoni che i grafici, i webmaster, i direttori di marketing, e forse che anche loro stessi, hanno messo nella creazione del sito (ricco anch’esso, ed anch’esso banalotto) e di tutto l’impianto di merchandising che sono riusciti a creare, forse avremmo ascoltato anche qualche emozione in più oltre che i piacevoli, anche se soliti, suoni che ormai fanno parte del millennio scorso.

Non posso dire che è un disco brutto, vorrebbe dire che non mi piace tutta, o buon parte della musica pop elettronica che ho ascoltato fino ad oggi e che continuerò ad ascoltare, è solo un disco che non mi arrichisce e che non mi emoziona. Ma come sottofondo in un supermarket può anche andar bene.

 

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Antonio Viscido
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