Vivianne Viveur: Vert

Morbosi e viscerali, i Vivianne Viveur ci regalano brividi di inquietudine con il loro rock noir

Vivianne Viveur

Vert

(Cd, Seahorse, 2008)

rock

_______________

Un album alle spalle, nascita italiana ma formazione inglese, i Vivianne Viveur avevano già dato sfoggio del loro maledettismo crepuscolare con The Art Of Arranging Flowers. Uno stile cupo, macabro e tristemente romantico che ritroviamo anche in Vert

Il gruppo conferma la sua anomala originalità, dipingendo questi undici brani di tinte fosche, imperniati su una linea melodica essenziale e malsanamente ripetitiva e su una voce stanca e dolente. Il gioco non sempre riesce, soprattutto nei primi brani: troppo scarnificati e di una compiaciuta depressione che a volte giunge ad essere irritante.

L’album ha (per fortuna) una netta svolta in positivo con Valerie Lake: le melodie si fanno più ampie, gli arrangiamenti sono impreziositi da un afflato elettronico, le voci si irrobustiscono in un’apertura liberatoria. Come a voler dire che in mezzo al buio uno spiraglio di luce ci può sempre essere.

Sfalsamento di registro musicale e di mood con Come Back in a Stormy Day, dotata di una base ritmica decisa e di chitarrone rock, e l’accostamento ai Placebo degli esordi è quasi d’obbligo.

Un nome da tenersi bene a mente, quello dei Vivianne Viveur, se non altro per la loro originalità. D’altronde, si sa, il macabro esercita sempre un certo fascino.

Gli ultimi articoli di Sofia Marelli

Condivi sui social network:
Sofia Marelli
Sofia Marelli
Articoli: 116