Vinicio Capossela: Live Report (5 febbraio 2009)

Doppietta abruzzese per il Solo Show dell’artista più inclassificabile della musica italiana. Oltre due ore di musica, delirio e magia, tra human pignate, palombari, meduse nerviose e minotauri affamati.

Vinicio Capossela

Teramo (TE), Teatro Comunale, 5 febbraio 2009

live report

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vinicio14Che la serata sia una di quelle da ricordare lo si capisce ben prima dell’orario d’inizio del concerto, con un insolito prologo burlesque (che si ripeterà poi, sul palco, tra la prima e la seconda parte dello spettacolo), improvvisato davanti all’ingresso del teatro, in cui mangiafuoco, imbonitori da fiera ed ambigue figure dal sesso incerto proiettano il pubblico in attesa in una dimensione fantastica e surreale, a metà strada tra sogno e realtà. Una volta dentro, con un più che accettabile quarto d’ora di ritardo, il Solo Show di Vinicio Capossela ha finalmente inizio, introdotto dalle note accelerate de Il Gigante E Il Mago ed immerso in un fascio di calde luci blu.

Idealmente suddiviso in due atti, interrotti soltanto da una breve pausa rigenerante, lo spettacolo allestito dall’istrionico cantautore ha entusiasmato la platea inondandola di suoni ed emozioni, luci e colori, grazie anche ad un allestimento scenico imponente e grandioso, un caos (dis)organizzato capace di restituire l’anarchica follia dei fenomeni da baraccone di un tempo e la magia triste del circo.

Ad una prima parte più intima e pacificata, durante la quale sono stati riproposti ben dieci/dodicesimi dell’ultimo album (escludendo le sole Parla Piano e Sante Nicola), ed in cui vinicio3Capossela non è parso proprio completamente a suo agio, infastidito dai flash delle macchine fotografiche ed in alcuni momenti stonato e fuori tempo, ne è seguita una seconda assolutamente travolgente e pirotecnica (con i fuochi d’artificio proiettati sul soffitto del teatro), dove il cantautore di origini tedesche è riuscito davvero a dare il meglio di sé, dando origine ad uno spettacolo meraviglioso, inteso come una sequenza di contagiose e straordinarie meraviglie.

Sul palco si sono così susseguiti spettacoli di equilibrismo poetico, meduse nerviose, minotauri affamati (in cerca di cibo tra il pubblico della platea…), palombari malinconici, fino all’apoteosi, TA-DA!, de L’Uomo Vivo con tanto di human pignata appesa a testa in giù ed inguainata in una pazzo jacket dalla quale tentare di liberarsi. Capossela ha dato il via al consueto tourbillon di travestimenti, presentandosi ora come Marajà, ora con una maschera da scimmione, oppure ancora con una lunga coda argentata da sirena! E tra una lezione di Gymnastica e l’altra, una metaforica, ma solidissima, gabbia metallica lo ha pian piano imprigionato, a testimonianza di come non bisogna mai abbassare la guardia, mai perdere la consapevolezza del proprio tempo, perché poi ritrovarsi esclusi (o, peggio, rinchiusi) è davvero un attimo.

Tra una citazione di John Fante, un saluto “…ai Frentani, agli Equi, ai Marsi, ai Vestini…” ed un omaggio ai figli illustri della terra d’Abruzzo, Ignazio Silone, Rocky Mattioli ed… Edoardo Valentini, storico produttore di vino recentemente scomparso, Vinicio Capossela si è congedato dal pubblico ormai in piedi sulle poltroncine, scomode, del teatro teramano qualche ora prima de All’Una E Trentacinque Circa, comunque sempre dopo oltre due ore di concerto, presentando l’allegra compagnia musicante che lo ha malaccompagnato sul palco e confondendosi, ormai stravolto, sul bis de Il Gigante E Il Mago. Ma era inevitabile che in una serata indimenticabile ci si dovesse dimenticare di qualcosa…

Che bella serata ch’è stata, che bella serata passata… e buonanotte!

Tracks list:

Il Gigante E Il Mago, In Clandestinità, Una Giornata Perfetta, Il Paradiso Dei Calzini, Orfani Ora, Vetri Appannati D’America, Dall’Altra Parte Della Sera, La Faccia Della Terra, Lettere Di Soldati, Non C’è Disaccordo Nel Cielo, Bardamù, Con Una Rosa, Gymnastica [Vladimir Vysotsky], Marajà, I Pagliacci, Medusa Cha Cha Cha, Canzoni A Manovella, Che Cossè L’Amor, L’Uomo Vivo (Inno Al Gioia), Brucia Troia, Ultimo Amore, [canzone popolare di Matteo Salvatore], L’Accolita Dei Rancorosi, Il Ballo Di S. Vito, All’Una E Trentacinque Circa

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