Utopia: Ice And Knives

E' un sound complesso quello che ci propongono i romani Utopia con il loro primo lavoro. Ice And Knives, infatti, è un'intricata matassa di sentieri dove si riesce ad unire un metal dal sapore d'oltreoceano ad atmosfere fusion

Utopia

Ice and Knives

(CD, Anteo Records & Publishing)

progressive metal

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Band romana di recente nascita, gli Utopia partono in quarta con il loro Ice and  Knives. Un lavoro che è impossibile definire semplice e che fa della complessità dei suoi intricati sentieri musicali il centro nevralgico della sperimentazione che vede osare una forza metal accanto alle più rarefatte atmosfere fusion.

Un lavoro per chi non ha paura di trovarsi faccia a faccia con sonorità nello stile di quei Dream Teather  di The Dark Eternal Night che, improvvisamente, cambiano in tutt’altra pasta.

Ma è proprio così che si comincia. Con una prova di forza che è la title-track. Brano di non facile esecuzione e dai ritmi davvero concitati. Anche troppo, forse. Comunque un primo assaggio che ci permette di capire che questi cinque ragazzi non lasciano nulla al caso. Ed anche che hanno una buona resistenza oltre all’ottima parte vocale.

Caratteristica particolare di questo album è che, anche nel suo prosieguo, tende a non ripetersi mai. Ha sempre qualcosa d diverso, qualcosa in più da dire.

E ce lo dimostrano brani come Criminal Underworld, Walk Alone o War. Pezzi in cui il ritmo non manca ma non è mai lo stesso. Ed il bel quadretto non cambia nemmeno per quelli che sono i pezzi più lenti, più rilassanti, se vogliamo. It’s Not Our Place piuttosto che The Flood, ad esempio.

E poi Bad, cover di Michael Jackson che ci viene riproposta in una chiave rock che non le toglie assolutamente nulla. Anzi.

In definitiva un album pieno di piacevoli sorprese, un album che non tradirà le eventuali aspettative di chi vi si troverà a confronto.

Personalmente? Ancora non ho smesso di ascoltarlo.

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