Turin Brakes: Outbursts

Olly Knights e Gale Paridjanian tornano con le loro chitarre virtuose e le loro melodie malinconiche e ingenue. E ci mostrano quanta ricchezza possa esserci nella semplicità

Turin Brakes

Outbursts

(Cd, Cooking Vinyl)

pop, folk

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Turin Brakes: OutburstsIn ogni arte la semplicità è essenziale, diceva Shopenhauer, e lo hanno capito bene Olly Knights e Gale Paridjanian, ovvero Turin Brakes, i due virtuosi chitarristi inglesi che, dopo undici anni di attività e quattro album, continuano ad offrire dell’ottima musica con Outbursts.

Dodici brani che  giocano con gli stessi elementi: intrecci vorticosi delle due chitarre a servizio di una melodia semplice ma costruita con geometrica precisione e tecnica ben scolpita, il tutto a beneficio dell’ascoltatore, inevitabilmente invischiato in questa ammaliante maglia sonora, al tempo stesso immediata e complessa.

Il pop-folk dolceamaro di Sea Change è un buon biglietto da visita, e i brani successivi non smentiscono le attese. The Invitation è un sospirante dreampop piovoso e naive, Will Power, dietro gli arrangiamenti allegri e i coretti che sembrano provenire direttamente dall’Inghilterra degli anni Ottanta, nasconda una vena amarognola e malinconica, la stessa che pulsa anche in The Letting Down, elegante come un brano jazz e incantata come una ninna nanna.

I toni diventano più sferzanti con Radio Silence, percorsa da sfoghi rock, mentre con Embryos i Turin Brakes dimostrano essere la versione twee-pop dei Kings Of Convenience; Never Stops è invece un country-blues minimale e genuino. Outbursts è il gran finale: una ballad solo voce e chitarra, ingenua e diretta.

Outbursts è un susseguirsi di melodie chiare e lineari, e per questo efficaci, intrecciate minuziosamente con note e accordi messi al punto giusto, messe lì per mostrarci quanto sia semplice fare della buona musica. Facile come prendere in mano una chitarra.

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Sofia Marelli
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