Stéphane Pompougnac: Hotel Costes 6

Stéphane Pompougnac ci ha abituato a compilation di grande livello, classe ed eleganza. E anche stavolta non delude le aspettative

Stéphane Pompougnac

Hotel Costes 6

(Pschent/Audioglobe)

lounge


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Il successo delle cinque precedenti edizioni è stato devastante per Stephane Pompougnac (le precedenti compilation superano il milione di copie vendute), dj resident dell’esclusivo Hôtel Costes di Parigi.

L’eclettico dj francese è arrivato alla ribalta grazie ad un vero colpo di fortuna, sostituì un dj per una sera in un club e restò davanti a quei giradischi per tre anni. Notato da Jean-Louis Costes (manager e padrone dell’omonimo hotel), che ha avuto la bizzarra idea di mettere un dj ai “piatti” del suo ristorante, Pompugnac ha saputo fondere atmosfere sognanti, ritmi lounge, latin jazz e downtempo in una miscela accattivante. Elettronica mescolata all’acustica alla maniera stilish di José Padilla di Café del Mar, con la differenza che anziché da abbronzati villeggianti in costume, l’Hotel Costes è frequentato da attori in smocking e top models in lungo.

Per questa sesta compilation Stéphane Pompougnac continua, con l’eleganza che da sempre lo caratterizza, il suo percorso nella musica a esplorare i temi dei viaggi e dell’amore.

Ritmi brasiliani nella bossa “Got to be in love” di Barbara Mendes, fisarmonica argentina dalle volute orientaleggianti in “Metropolitain” di Emmanuel Santarromana, groovy jazz nel pezzo “Un Monde sans frime” dell’italiano Doctor Jazz per un’esperienza caratterizzata dalla molteplicità di linguaggi sia musicali che espressivi.

Un disco da non perdere per gli amanti della “New French Sophistication” di alto livello.

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Alfredo Fiore
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