Perina: Seiventisette

Nicola Perina esce allo scoperto come solista con Seieventisette: ritardare l'ora della sveglia per andare a lavorare è uno dei modi per rinviare i doveri e gli obblighi morali e per evadere da ciò che vorremmo essere ma non riusciamo a diventare

Perina

Seiventisette

(Cabezon Records)

indie pop

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https://www.youtube.com/watch?v=lRVYteTfd6k&amp

 

recensione perina seieventisetteL’Innegabile bravura può avere uno o più significati, può considerarsi un piacevole commento o anche il nome del singolo che annuncia l’album Seieventisette di Nicola Perina.

Seieventisette è un disco di natura acustica nato per mano del neo trentenne Nicola Perina, ma sviluppato insieme al suo amico e musicista Glauco Gabrielli e dal fonico Fabio De Pretis.

Emigrato da piccolissimo in Trentino, Perina inizia a cantare e a suonare la chitarra alle scuole superiori con band dagli orientamenti punk rock e derivati, acquisendo notevole esperienza tra cui forse la più importante quella con i Camp Lion, una delle più belle realtà concrete dell’indie rock trentino di questo terzo millennio.

Il Nostro ha sempre mostrato una certa propensione alla scrittura, così da far diventare sempre più impellente la voglia di scrivere brani di suo pugno. Ciò ha fatto sì che sulla soglia dei trenta, è venuta forte la voglia di passare al setaccio tutte le bozze d’ispirazione scritte nel tempo, per dare così alla luce il suo primo lavoro solista Seieventisette, composto da otto tracce indie pop per l’etichetta Cabezon Records.

Il disco è un alternarsi di stati d’animo che seguono l’anima del cantautore di origini veronesi in cui la batteria, la drum machine e qualche synth, senza esagerare, rendono il disco fresco, spumeggiante e veloce, come nei brani Conviene, Girandola, Stare Su, Midnight Talk.

La struttura ossea del disco poggia su un sound costante e presente, grazie all’alternarsi della chitarra acustica ed elettrica che permette ai brani di essere dolci e ruvidi, ma al contempo dopo un paio d’ascolti si percepisce l’emotività, l’espressività, le accelerazioni e i momenti enfatici avvolti da un suono crunch melodico, come in Innegabile Bravura, Contraccolpo, Predica, Sulle Onde.

Il significato celato del disco Seieventisette è ritardare l’ora della sveglia per andare a lavorare, uno dei modi per rinviare i doveri e gli obblighi morali e per evadere da ciò che vorremmo essere ma non riusciamo a diventare. È il disagio che inizia a logorarci dentro quando capiamo che l’adolescenza con i sogni e le speranze che porta con sé sono finiti.

Un realizzare, attraverso le immagini, la sensazione di ritrovarsi in una situazione completamente nuova e diversa da quella a cui siamo abituati, quasi fossimo su un pianeta sconosciuto e volessimo esplorarlo. A detta di Nicola Perina, la meraviglia e il mistero di un viaggio al quale non siamo stati preparati e che non saremo mai pronti ad affrontare come vorremmo.

Seieventisette, il primo progetto solista messo in atto dal giovane cantautore, sembra sfoderare un fascino particolare e irresoluto in cui da un lato ammicca ad un pop-rock maturo, schietto e ben pensato, dall’altro sembra scivolare sui sentori pop più gettonati, rischiando così di far prevaricare maggiormente la melodia piuttosto che il significato più profondo dei suoi pensieri.

 

 

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