Mountain: Evolve

Disco d’esordio per gli austriaci Mountain, che con Evolve tentano di dare la spallata decisiva al post-rock

Mountain

Evolve

(Shunu Echo Tapes)

post-rock

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mountainI Mountain fanno il loro esordio discografico nascendo da un’idea e progetto solista del leader Philipp Otte, dando vita all’interessantissimo Evolve, nel tentativo di ridare nuovo smalto ad un genere ormai saturo.

I God Is an Astronaut sono sicuramente la band di maggiore influenza, per la quale hanno già aperto con successo un recente concerto in Slovenia. Ma anche Caspian e Mogwai (sì certo, quelli della prima ora) fanno capolino tra linee di basso e gli intrecci sonori.

Siamo quindi di fronte ad un post-rock di ottima fattura, con i Mountain che puntano tutto su ritmi austeri, ma con una costante tensione nervosa che spinge sull’acceleratore come il finale ai limiti del metal di Ahram. I continui cambi di tempo, le tessiture sonore dei paesaggi montuosi , danno origine ad una narrazione in continua evoluzione.

A tratti immerso nella sua assurda fragilità come in Verminest che fa il verso ad un qualsiasi brano di Happy Songs for Happy People dei Mogwai , in altri momenti più concreto e diretto, Deeds, Grammar and What You Make of It su tutte, dalle trame monolitiche dei chitarroni compressi.

Segnaliamo l’ottimo artwork, pensato come una vera e propria opera d’arte, realizzato su un progetto grafico dell’artista spagnolo Andi “StillaKid” Rensen Aguion ed assemblato con le migliori tecniche eco sostenibili, senza sprechi e con una parte delle spese per la stampa che verrà reinvestita in progetti per la difesa ambientale.

Evolve, in definitiva, è un bell’esordio che non fa gridare al miracolo, ma sicuramente darà ai Mountain una buona visibilità e, forse, roseo futuro.

 

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Vincenzo Riggio
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