Mingle: Masks

A un anno di distanza da Movements, torna il minimalismo firmato Mingle che col nuovo album Masks continua il suo viaggio nelle profondità dell'anima, sospeso tra il sogno e il reale

Mingle

Masks

(Cd, Tannen Records)

ambient, minimal, experimental

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Mingle_MasksCon Masks Mingle torna in scena a un anno di distanza da Movements, l’album di debutto con cui il mantovano Andrea Gastaldello, in arte Mingle, aveva iniziato il suo progetto elettronico, definito un viaggio malinconico nella profondità dell’anima.

Resta in Masks il minimalismo e a colorare quel minimalismo restano le delicate melodie a cui Movements  ci aveva abituato, ma la dimensione onirica a tratti ci abbandona perché più che un viaggio onirico, Masks è il viaggio di chi, mentre gli altri sognano, rimane sveglio: “Solo il ticchettare di una vecchia sveglia, tiene preciso il tempo…Il lungo tempo della notte” (così recita una frase all’interno della biografia del compositore sul sito).

E’ Three tired trees ad aprire l’album: l’invito che Mingle ci porge dolcemente e che ci rassicura, ma fino a un certo punto. Perché nei suoi minori, questo primo brano, ci dà un assaggio di quelle ombre che incontreremo lungo l’ascolto.

Masks comprende in tutto undici  tracce; a partire da Cubical, claustrofobico titolo del secondo brano,  il ticchettare di quella sveglia non ci darà tregua fino alla fine, ma quel tempo scandito sarà forse l’unica ancora di salvezza, il riposo, la costante tesa a tenerci svegli.

E in Monday Morning questo è chiaro:  quella sveglia sembra ci costringa a vivisezionarlo il tempo della notte, più che in altri pezzi.

Le idee, nello spazio che resta, sono frammenti e pensieri che Mingle nella sua stessa presentazione, definisce “grigi” e “irreali”.

Mingle – Sept Song by Tannen Records


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Eleonora Cappelluti
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