Jason Isbell: Something more than free

Jason Isbell torna a rivivere artisticamente con Something more than free, il disco miracolo di un artista che ha messo a posto la testa

Jason Isbell

Something more than free

(Southeastern Records)

americana, west coast, southern rock, folk

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jason-isbellL’americano Jason Isbell dei suoi ieri passati nei Drive-By Truckers non ne vuole più parlare, e tantomeno dell’alcool che lo ha annebbiato abbastanza, ed ora in questo nuovo vivere, in questa resurrezione umana e artistica si celebra con un bel disco Something more than free, respiro tutto yankee che in undici brani tra ballate, velature west coast e corral southern interpreta una materia musicale da abbracciare a orecchi dilatati.

Immaginariamente dentro ci si sentono echi di Springsteen Something more than free, John Prine The life you chose, Hiatt 24 frames, Nash Children of children, Crosby Flagship, ma è l’atmosfera totale, ruvida e aggraziata, un viaggio di circa 44 minuti in cui la testa è altrove da dove staziona il corpo e  che ci da la circonferenza esatta del mondo di Isbell, un mondo fatto di malinconia agrodolce, amori a metà e rapporti sfilacciati ma sempre con un risvolto di ottimismo allegato.

Il chitarrista di Greenhill risolleva le sorti personali e le certifica in un’affascinante lavoro di dinamiche  e nostalgie intramontabili, suoni ed emozioni “rural” che nelle pieghe intime di Speed trap town e nell’acustica prayer To a band that I loved hanno le “stimmate principali” di un miracolo artistico, autenticamente cool.

Consigliati a tutti!

 

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Max Sannella
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