Edoardo Cremonese: Siamo il remix dei nostri genitori

Edoardo Cremonese torna con Siamo il remix dei nostri genitori, album contenente una serie di aneddoti, storie e pezzi di vita esposta in maniera sapientemente divertente, frizzante e gradevole

Edoardo Cremonese

Siamo il remix dei nostri genitori

(Cd, Libellula)

canzone d’autore italiana

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C’era da fidarsi di un nuovo lavoro di Edoardo Cremonese dopo Per vedere Lost (pubblicato come Edo): il suo secondo album, Siamo il remix dei nostri genitori, prosegue egregiamente la strada che il cantautore padovano aveva intrapreso con il disco precedente, anzi, ha ben evoluto il suo stile musicale, le sue intuizioni e il suo senso dell’umorismo coinvolgente, sobrio ed efficace.

Già il brano d’apertura, la traccia titolo, si ascolta bene, ha un ritmo vivace e un bel testo in cui la metafora del remix, apparentemente scontata, viene proposta in maniera intelligente ed umoristica, così come il luogo comune dell’ “era meglio un tempo”.

Super noi parte invece con un tempo in levare e si dimostra una gradevolissima canzone d’amore in pieno stile Edo, nella quale non manca un omaggio a due suoi (palesi) ispiratori, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber. I luoghi comuni tornano ad essere presi di mira nei successivi brani Samuele, divertente e sarcastica canzone sul classico sempliciotto, e Danilo lo stalker, ritratto umoristico e dissacrante di quella che ormai è diventata a pieno titolo una nuova figura sociale.

In Gravidanze si riscopre invece il gusto dell’aneddoto divertente da raccontare agli amici esordendo con un “Non potete capire che è successo…”, mentre Bagaglino, muovendosi su di un ritmo movimentato e coinvolgente, porta con sé il prezioso concetto della forza di farsi una risata (e magari un bicchiere) alla faccia delle cose che non vanno come vorremmo.

Edoardo chiude l’album con un triplice abbraccio ironico – ma anche un po’ affettuoso – al nostro paese, con Il re è nudo con le Vans, ritratto di una Palermo cruda ma sincera in cui l’Italia si respira per ciò che è, con A Milano col trattore, che rivisita il capoluogo lombardo omaggiando la pellicola “Il ragazzo di campagna” con Renato Pozzetto (1984) e con Sant’Antonio, gustoso omaggio laico al protettore di Padova.

Ciò che risulta particolarmente gradevole di questo cantautore è il fatto che appare genuino e rassicurante:  il suo modo di porsi è quello del tipo qualunque, simpatico, intelligente e un po’ sfigato, che descrive intelligentemente, scherzosamente e senza mai scadere nella volgarità, situazioni anche stereotipate di vita reale, storie che possono appartenere a chiunque, servendosi di una musica essenziale (la durata media di un brano è di tre minuti circa), senza tanti fronzoli ma ben fatta e che svolge perfettamente il suo ruolo. L’atmosfera di una chiacchierata con gli amici, magari in un bar, crea un clima che, all’ascolto, risulta piacevole e nel quale è facile rispecchiarsi.

Se volete ascoltare una buona musica all’italiana e nel frattempo sorridere e godervi dei brani divertenti, squinternati ma ben scritti, allora potete ascoltare il disco di Edoardo Cremonese.

 

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