Lou Mornero: la recensione di Grilli

Per gli amanti del songwriting alternativo, un buon ascolto arriva sicuramente da Grilli, primo album di Lou Mornero.

Lou Mornero

Grilli

(XO Publishing)

post-songwriting, alternative folk

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Lou Mornero-GrilliArriva in questo 2021 il nuovo lavoro del cantautore milanese Lou Mornero, intitolato Grilli. Dopo un EP datato 2017, ecco il primo album ufficiale, una produzione molto raffinata che si distacca da ciò che viene normalmente considerato cantautorato italiano e si avvicina a sonorità psichedeliche e sognanti tipiche di band come Woven Hand e Calexico.

Nella prima traccia intitolata Grilli, come l’album, si percepiscono affinità coi primi lavori targati C.S.I. e anche lo stile del cantato ricorda molto un giovane Lindo Ferretti.

La successiva La Cosa Vuota, invece distoglie i pensieri di affinità fatti precedentemente e rivela una notevole attitudine ad un songwriting magico ed ipnotico, coadiuvato dalla voce di Daniele Paoletta.

In un’escalation emozionale si giunge a Due, punta di diamante di questo Grilli.

Dopo la suadente Aquario le acque si confondono con Happy Birthday Songwriter, ballad a tinte sixteen che appare un pesce fuor d’acqua, ma tornano velocemente in un territorio più consono con Caro Mio.

Piccolo Tormento regala un pizzico di dannazione alla Cristiano Godano e conduce alla conclusiva Ouverture, brano che cambia nuovamente direzione ma risulta comunque di gradevole ascolto.

Un buon lavoro questo di Lou Mornero anche se lo avrei preferito con più omogeneità stilistica. Una prima parte da 4 stelle piene che purtroppo si perde un po’ nel proseguimento calando di intensità. Grilli è comunque un lavoro di gradevole ascolto con alcune tracce davvero da non perdere.

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Fabio Busi
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