Giovanni Falzone: Around Jimi

Il progetto Around Jimi è soprattutto una rilettura moderna del genio di Hendrix e Davis secondo uno stile estremamente personale, oltre che l’omaggio di un professionista ad uno degli eventi più idealizzati della storia della musica

Giovanni Falzone

Around Jimi

(Cd, CAM jazz)

jazz

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1970. Isola di Wight. Una delle ultime esibizioni pubbliche del grande chitarrista Jimi Hendrix. Alla stessa edizione del festival partecipò – tra gli altri – anche Miles Davis, leggendario trombettista jazz. Grandi nomi, grande stima reciproca. Tuttavia, non s’incontrarono. E venne meno anche la famigerata collaborazione artistica, dovuta a contrasti tra i rispettivi manager e, in seguito, alla prematura scomparsa di Hendrix. Chissà cosa avrebbe prodotto l’unione di due artisti così talentuosi.

Forse se ne può fare un’idea grazie a Giovanni Falzone – trombettista e compositore jazz tra i più quotati in Italia – che si fa musica narrante di questo “rendez-vous mancato”.

Sì, perché il progetto Around Jimi è soprattutto una rilettura moderna del genio di Hendrix (Purple Haze, Electric Filies, Fire) e Davis – il cui spirito aleggia per tutto il disco – secondo uno stile estremamente personale, oltre che l’omaggio di un professionista ad uno degli eventi più idealizzati della storia della musica.

Nell’ intraprendere questo “esperimento di fusion” Falzone è consapevole di poter regredire nel dejà vu: quel jazz-rock 70’s, la contaminazione tipicamente eighties e vaghe sfumature di elettronica 90’s.

Eppure l’ambizione artistica dà vita ad un sound retrò e al contempo divertente, grazie anche al brio delle Mosche Elettriche (Valerio Scrignoli alla chitarra elettrica; al basso Michele Tacchi e Riccardo Tosi alla batteria), compagni di palcoscenico.

Il disco si compone di varie cover rivisitate – Manic Depression oltre le sopra citate – e composizioni originali di Falzone (November 19th, Mr. Jimi) senza contare la suite conclusiva Solar in cui è l’animo di Miles a far da padrone.

Ma è sul finale che questo straordinario jazzista dà il meglio di sé: con un’inaspettata venatura rock introduce l’assolo di So What nel riff di Foxy Lady mentre il tema di Tutu diviene imperante.

Roba d’avanguardia.

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Gabriella Scafuri
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