Client : Command

Lasciatevi sedurre, sono tornate le Client con un album rovente che infiammerà la vostra estate. Le londinesi propongono il consueto mix di fetish, seduzione e provocazione condito in salsa elettronica e presentano questo Command che si preannuncia come il loro lavoro migliore.

Client

Command

(Cd, Out Of Line)

electro-pop

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recensione-client-commandSi chiamano Kate Holmes e Sarah Blackwood, più precisamente Client A e Client B le leaders di questa band che ha esordito nel 2003 con il primo omonimo album. Il terzo membro ufficiale è Charlotte Hatherley (Client C), già chitarrista negli Ash e attualmente in tour come bassista con i Bat For Lashes. Le 3 ragazze si presentano abbigliate come assistenti di volo, con uno stile molto rigoroso e algido. Fin dagli esordi il loro sound è apparso fortemente influenzato dai Depeche Mode, dai Kraftwerk e da tutta la wave britannica anni ottanta. Nel secondo album City, che presentò diversi features, hanno ospitato infatti Martin Gore. In quel periodo però gli ospiti che crearono più hype attorno al progetto, furono i due libertini, appena sciolti, Pete Doherty e Carl Barat che cantarono in Down to the Underground e Pornography (22° posto della chart britannica).

Dopo uno sbando in terra minimale con l’album Heartland del 2007, le Client ritornano al sound originale con questo Command che affascinerà chi ancora non è stato sedotto da loro e riconquisterà chi si era smarrito negli ultimi tempi.

Il tuo amore è come petrolio, i tuoi baci come benzina. Sto bruciando, ripetono ossessivamente le Client nella prima traccia del nuovo Command, chiamata appunto Petrol. Si capisce subito che anche questa volta le londinesi camminano sulla strada della seduzione. La seconda traccia invece è Can You Feel, primo singolo estratto, dove i sintetizzatori Depeche Mode oriented fanno da padroni e il cantato è molto ispirato a una Shirley Manson degli esordi! Si smorzano un po’ i toni con Don’t Run Away, mentre la ritmica incalzante di Make Me Believe apre il varco per il brano migliore dell’album: Lullaby. Tentazione, giustizia, redenzione. Tortura, vizio, estasi. Termini caldi, sussurri che ci catturano ma che poi lasciano spazio ad un ritornello che non esce più dalla mente.

Ad alto livello pure Satisfaction e Son of a gun, altri potenziali singoli che una volta ascoltati fanno venir voglia di premere sul rewind. Si chiude il sipario su In my mind, ipnotico e sofferente.

Abbastanza ininfluente per il mercato italiano il bonus cd. Tranne una Soldier di discreto livello ed il remix di Can You Feel ad opera di Jori Hulkkonen (già al lavoro su Breathe dei Telepopmuzik e su Day’n’nite di Kid Cudi),  troviamo altri remix di Can You Feel e Petrol, probabilmente più adatti al mercato britannico e tedesco in quanto a sonorità.

http://www.myspace.com/client

http://www.client-online.eu

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Fabio Busi
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