Arturo Stalteri: Half Angels

Compositore e pianista, Arturo Stalteri usa il proprio pianoforte per raccontare, con la sola forza delle note, personaggi e storie rubate all’immaginario fantasy. Un intreccio vertiginoso di strumenti e melodie per un disco quasi magico

Arturo Stalteri

Half Angels

(Cd, Felmay Records)

contemporanea

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Arturo Stalteri- Half AngelsDiciamolo subito: Half Angels non è un disco facile. Per scoraggiare l’ascolto basterebbe dire che la parte vocale è quasi del tutto assente, che i brani sono infarciti di riferimenti letterari e cinematografici più o meno colti, che gli strumenti protagonisti delle canzoni sono tradizionali che più tradizionali non si può, come il pianoforte, il violino e, udite udite, il clavicembalo. Ma, nonostante tutto, vale proprio la pena ascoltare fino in fondo questo disco. Perché il suo autore, Arturo Stalteri, pretende tanto dall’ascoltatore, ma sa ricompensare la pazienza e la fiducia in un modo più che generoso.

Stalteri, già collaboratore di artisti eccellenti, come ad esempio David Sylvian, è forse quanto di più vicino al minimalismo abbiamo in Italia: nomi come quello di Sakamoto, Brian Eno e Philip Glass vengono subito in mente ascoltando i vorticosi e placidi giri di pianoforte su cui poggia il nuovo lavoro del compositore romano.

I pezzi di Half Angels ruotano attorno a tematiche fantasy, sviluppate sia dal cinema che dalla letteratura. Il piano arioso di Fiordiluna è ispirato a “La Storia Infinita” di Michael Ende, mentre i tasti bianchi e neri saltellano leggeri, ora pimpanti ora riflessivi, nella deliziosa Tinker Bell, dedicata a “Peter Pan” di James M. Barrie. La conclusiva Galandriel, con i suoi rumori cavernosi e ancestrali, che fanno da contraltare alla onnipresente delicatezza del piano, rimandano direttamente a “Il Signore degli Anelli” di Tolkien.

Viene toccato anche l’ambito della fantascienza con Aeon Flux, dedicata all’eroina dell’omonima serie televisiva d’animazione, e con Trinity, ispirato a un altro grande personaggio femminile dell’immaginario fantascientifico, quello del celeberrimo film Matrix dei fratelli Wachowski. La classicità del violino e del piano, strumenti che eseguono entrambi i brani, applicati a queste due eroine futuristiche creano uno stridente, ma al contempo intrigante, contrasto. Unico personaggio femminile della classicità rievocata dal pianoforte di Stalteri è Angelica, avventuriera francese attiva alla corte di Re Luigi XIV, protagonista del brano Angelique.

Nel disco è presente anche una suite, suddivisa in un prologo e in sei movimenti: Selika, nome che richiama il film di Ivo Illuminati girato nel 1921. Le affascinanti trame sonoro ricamate dal pianoforte e dal clavicembalo, unite insieme da rumori futuristici e avanguardistici, rendono questa suite piena di fascino.

L’immaginazione al potere, coadiuvata da talento e abilità. Sì, perdersi nei fitti ricami musicali di Arturo Stalteri è un’esperienza impegnativa, ma davvero gratificante.

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Sofia Marelli
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