Apocalyptica: 7th Symphony

E' con la loro consueta grinta ed eleganza che gli Apocalyptica ci presentano il loro settimo lavoro, 7th Symphony, appunto. Un'emozione da fare propria

Apocalyptica

7th Symphony

(CD, Sony Music)

symphonic metal

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Apocalyptica- 7th SymphonyA volte non c’è bisogno di interpretare o spiegare qualcosa. Basta solo lasciarsi permeare da una melodia che si crea, nell’arco di un secondo, quell’alchimia impossibile da spiegare ma così facilmente percepibile. Ed è proprio questo ciò che si prova ascoltando 7th Symphony, il nuovo lavoro degli Apocalyptica.

Nonostante sia legittimo pensare che la loro evoluzione stilistica possa averli portati lontano da quel mondo che abitavano ai loro esordi. Quando le cover di gruppi come Metallica e Pantera venivano trasformate e vissute con struggente intensità. Quando i loro pezzi non prestavano la minima attenzione alla vocalità, quasi involgarisse quell’aura calda ed avvolgente che riuscivano a creare.

Viene meno, infatti, parte di quella forte tendenza metal che li ha sempre contraddistinti per lasciare il posto a suoni più melodici, sinfonici, appunto. Ovviamente, anche in questo album, non mancano le collaborazioni con singer che, a quanto pare, vengono scelti sempre con meticolosa attenzione. Deliziano le nostre orecchie con i loro vocalizzi Brent Smith (Shinedown), Lacey Mosley (Flyleaf), Joe Duplantier (Gorjia) e, su tutti, Gavin Rossdale (Bush) che presta la sua voce al singolo di lancio End Of Me. Un singolo decisamente d’impatto.

Sarà forse per andare incontro alle esigenze dei cantanti che le tracks che non vedono come unici protagonisti i tre violoncellisti ed il loro batterista tendono a perdere un po’ di personalità. Sembrando, in questo modo, non tanto di produzione propria ma molto più simili allo stile delle band di provenienza delle loro guest-star sebbene, in ogni caso, il marchio scandinavo non manchi.

Eppure, a dispetto di tutto, questi ragazzi finlandesi restano sempre loro stessi.

Lo si capisce non appena le note di brani come At The Gates Of Manala, Beautiful, Sacra e 2010 (che vede come drummer d’eccezione Dave Lombardo degli Slayer) impattano contro il giro temporale superiore.

E allora pensi: eccovi qui.

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