Wu Ming Contingent: Bioscop

Bioscop è il primo album per il collettivo letterario bolognese che si presenta con il nome Wu Ming Contingent

Wu Ming Contingent

Bioscop

post-punk

(Woodworm)

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Wu Ming Contingent- BioscopL’album Bioscop dei Wu Ming Contingent trascende un po’ la classica idea del disco di esordio di una nuova band. Ad un primo ascolto sembri si tratti semplicemente di canzoni declamate, che infatti si presentano scarne di linee vocali armoniche sebbene ricche di contenuti. Eppure bisogna andare un po’ oltre.

I Wu Ming Contingent si conoscevano già in altri ambiti prima di produrre questo album e qualcuno avrà già capito che stiamo parlando proprio di uno dei collettivi letterari più famosi in Italia. Autore di numerosi romanzi, il gruppo dal 2012 ha dato vita ad un progetto musicale che si pone superare la classica formula di uno scrittore che legge i suoi testi e musicisti che suonano i loro strumenti.

Bioscop raccoglie 10 tracce ispirate alle storie di altrettanti personaggi maschili. I testi provengono dalla rubrica Wu Ming Wood, scritta da Wu Ming per il mensile CQ, tra il 2010 e il 2012. In queste canzoni, dallo sfondo chiaramente punk e post-punk con qualche traccia di Oi!, si susseguono valanghe di parole e di pensieri che si scagliano contro la società satura di difetti del nostro tempo, dalla dipendenza dai social di La Rivoluzione (non sarà trasmessa su YouTube) alla fame di giustizia di Vittorio Arrigoni (Stay Human) alla storia di Peter Norman (Peter Norman), a quella di Kolosimo (Italia mistero kosmiko). 

Anche se Wu Ming Contingent vuole essere un omaggio all’album collettivo Wu Liao Contingent pubblicato nel 1999 dalle quattro principali band di Oi! Punk cinese, i diversi componenti non sono alle prime armi con gli strumenti. Infatti Joe k. (Wu Ming 2) ha cantato con i Frida Fenner in occasione del Reading per voce e rock’n’roll band di Enrico Brizzi, Riccardo Pedrini (Wu Ming 5) è stato chitarrista dell’ Oi! punk band i Nabat, solo per fare qualche esempio.

Il disco può dirsi davvero un libro da ascoltare, ma quello che emerge non è tanto il lavoro letterario, bensì quello musicale, definito a tuttotondo, ben curato, che non manca di nulla. Perciò al di là del loro passato e del loro futuro che probabilmente non si concentrerà sulla carriera musicale (anche se si vocifera un secondo disco in cantiere pieno di storie di personaggi femminili) i Wu Ming Contingent passano anche il varco di un’altra arte, potendo affermare senza riguardi che se si crede davvero nel messaggio che si vuole comunicare, i risultati si vedono eccome. Questa volta, attraverso il Bioscop. 

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