Enrico Pezza: A Mani Nude

Enrico Pezza

A Mani Nude

(Cd, Altipiani/CNI Music)

canzone d’autore

[starreview tpl=16]

_______________

Altre volte, su questi spazi, riferendoci ad artisti esordienti ed eccessivamente debitori verso una determinata scena musicale, abbiamo auspicato che il distacco dai propri padri avvenisse nel più breve tempo possibile.

Anche per il giovane Enrico Pezza e per il suo bell’esordio A Mani Nude varrebbe lo stesso discorso. Difficile infatti non cogliere, tra le undici tracce che lo compongono, i chiari rimandi ad un ambito cantautoriale, soprattutto di matrice romana, che ha (avuto) in Francesco De Gregori il capostipite indiscusso e nell’indimenticato Rino Gaetano e Daniele Silvestri i più dotati tra gli eredi.

Eppure c’è qualcosa di nuovo ed interessante che scorgiamo in controluce nell’ascolto tra un brano e l’altro. Anzi, che attraversa trasversalmente l’intero album. E’ uno sguardo discreto e al tempo stesso profondo sulle contraddizioni e storture della società tutta; un colpo d’occhio rotondo ironico e poetico capace di spaziare dall’Argentina della crisi economica, con i suoi morti e le sue miserie (Rosario, El Pocho), alle guerre preventive vissute nei nostri comodi Sabato d’Occidente. E c’è poi l’eterno tema dell’amore e delle relazioni personali, anche qui affrontato in maniera mai banale, mai conciliatoria, mai convenzionale (Aria, Amore Mio), con leggerezza e beffardo realismo.

Musicalmente sorretto dagli splendidi arrangiamenti di Sante Rutigliano e da un gruppo di musicisti in stato di grazia, A Mani Nude risulta ben più maturo di quello che un lavoro d’esordio lascerebbe supporre. Capiamoci, nessuna folgorazione all’orizzonte, ma con questo freddo che fa, anche un semplice accenno di sole ci fa gioire di piacere.