Project-TO: The White Side, The Black Side

Project-TO: The White Side, The Black Side. Ovvero, il passato incontra il futuro, il mainstream lambisce il bitstream e la techno si fonde con l'electro-ambient dando vita ad un progetto votato esclusivamente a rendere odierno ciò che sarà di domani

Project-TO

The White Side, The Black Side

(Machiavelli Records / A21 Productions)

elettronica, big beat, electro

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Il passato incontra il futuro, il mainstream lambisce il bitstream e la techno si fonde con l’electro-ambient dando vita ad un progetto votato esclusivamente a rendere odierno ciò che sarà di domani.

Con l’empatia che solo altri dj di elettronica (come me) possono avere per questa produzione, accogliamo con un caloroso abbraccio i Project-TO, collettivo sperimentale proveniente da quel di Torino, capitale da molti anni di eclettismo e avanguardia.

Da uno scienziato pazzo del beat come Riccardo Mazza (vorrei affibbiargli il nomignolo “Doc”, spero non si offenda..) nasce l’idea di rendere quell’oceano sconfinato che si cela dietro la voce “Elettronica” un linguaggio non più solo auditivo ma anche visivo così da permettere a ciascuno il proprio viaggio emozionale a 360 gradi.

Accompagnato da altri due nomi prestigiosi del panorama audio-visuale ovvero Laura Pol (fotografa e videomaker) e Carlo Bagini (tastierista e collaboratore di Righeira, Statuto, Rettore), Mazza si cimenta in questa ennesima avventura dal cui sposalizio nasce The White Side, The Black Side, doppio album di debutto dalle sonorità minimali, scarne ma che in un lento progredire tramutano in ipnotici riff dal traino inarrestabile. Il lato bianco presenta ritmiche tracotanti e maestose, spesso stratificate e combinate a percussioni; quello nero funge da contraltare, da negativo fotografico dei corrispondenti brani white il cui arrangiamento più techno/dark ha modificato profondamente sonorità e stesura pur mantenendo la stessa esatta durata. Una sorta di Dr. Jekyll & Mr. Hyde in formato CD.

Nomi eccelsi che di primo acchito indurrebbero a pensare a una vecchiaia musicale da beat anni ’70/80 ma che in realtà suonano come uno schiacciasassi, uno shark attack per la Dj Culture odierna priva di elementi e sonorità di rilievo, sempre basilare e carta copiante invece che estrosa.

Imparentati con i più noti Chemical Brothers, Underworld e Ancient Methods (solo per citare una minima parte di quel caleidoscopio di echi, rimandi ed influenze riscontrabili nella loro musica), i Project-TO sono i romanzieri di un futuro ormai prossimo dove l’elettronica diviene parte di un linguaggio artistico contemporaneo più evoluto e sperimentale. Da non perdere.

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Giuseppe Dj Seep
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